Nuovo Olimpo è un’occasione mancata, la recensione3 min di lettura —

Nuovo Olimpo è un’occasione mancata, la recensione — 3 min di lettura —

Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e distribuito ufficialmente su Netflix lo scorso 1 novembre, Nuovo Olimpo è il nuovo film di Ferzan Özpetek con protagonista Damiano Gavino nel ruolo del regista Enea Monti.

La storia narrata è quella di due anime gemelle costrette a separarsi a causa delle circostanze, un amore epico fatto di rimpianti e di rimorsi capace, tuttavia, di sopravvive al tempo e allo spazio.

Dal primo, timido incontro di Enea e Pietro al Cinema Nuovo Olimpo (luogo di appuntamenti clandestini per omosessuali) fino al loro ricongiungimento dopo decenni di lontananza, la trama si dispiega nell’arco temporale di quasi quarant’anni, in cui i due personaggi vanno avanti con le rispettive vite accompagnati costantemente da una punta di nostalgia per essersi persi di vista e mai più ritrovati, almeno fino al 2015 quando, a causa di un incidente sul set cinematografico su cui Enea sta lavorando, complice il destino o semplicemente una serie di fortunate casualità, il regista incontra nuovamente l’amato Pietro, ora diventato uno stimato medico.

Nuovo Olimpo poteva essere La La Land e invece…, la recensione

Nonostante, almeno su carta, Nuovo Olimpo avrebbe potuto essere il degno erede di La La Land, il risultato, purtroppo, è piuttosto deludente. La pellicola di Özpetek manca del sentimento e dello stesso trasporto emotivo che caratterizza il capolavoro di Damien Chazelle.

Nuovo Olimpo di Ferzan Özpetek, la recensioneIn Enea e Pietro non percepiamo lo stesso legame che unisce Mia e Sebastian, ma per quale motivo? Malgrado le circostanze del loro allontanamento e i rimpianti per ciò che sarebbe potuto essere ma che non è mai stato accomunino i protagonisti di Nuovo Olimpo a quelli di La La Land, la costruzione che sta alla base delle loro storie fa tutta la differenza del mondo. L‘avvicinamento tra Enea e Pietro è talmente frettoloso da non permettere agli spettatori di percepire una reale connessione sentimentale tra loro. La regola fondamentale di ogni opera audiovisiva (“Show. Don’t tell”, ovvero “Mostra. Non raccontare”) viene così tradita da Nuovo Olimpo, che tenta di portare sullo schermo un carico emotivo incredibile, ma finisce col risultare freddo e distaccato.

Procedendo ancora col paragone con La La Land, non possiamo non citare il finale what if: entrambe le pellicole ci mostrano un assaggio di come sarebbero andate le cose se Enea e Pietro, così come Mia e Sebastian, non si fossero mai allontanati. Inutile dire che il paragone non regge: il bagaglio emotivo dei personaggi del film di Özpetek impallidisce di fronte a quello del musical di Damien Chazelle e di conseguenza l’intero film risulta molto meno potente di quanto vorrebbe essere, complici, molto probabilmente, anche le performance recitative di alcuni degli attori coinvolti.

La recensione di Nuovo Olimpo su NetflixSe, infatti, Damiano Gavino risulta piuttosto convincente nel ruolo (forse non incisivo come lo abbiamo visto nella fiction di RaiUno, Un professore, ma comunque sempre abbastanza nella parte), non si può dire lo stesso di Andrea Di Luigi, che caratterizza il suo Pietro con un’eccessiva fissità dello sguardo; né di Alvise Rigo nel ruolo di Antonio, che manca totalmente di intensità. La mancanza di alchimia tra gli attori non ci porta a fare il tifo per Pietro ed Enea, e nonostante Nuovo Olimpo voglia venderci l’idea di due anime destinate ad amarsi, la realizzazione finale lascia con l’amaro in bocca per un film che aveva tutte le carte in regola per funzionare alla grande ma che, invece, ha fallito.

Cosa salviamo? L’intento di raccontare una storia colma di sentimento, passione e nostalgia; la colonna sonora coi successi di Mina; la caratterizzazione dei personaggi femminili (Alice e Giulia spiccano nelle loro fragilità e nella consapevolezza di amare chi non potrà mai ricambiarle); ma sopra ogni cosa la performance di Luisa Ranieri, perfetta nel ruolo dell’estrosa Titti.

 

Per non perderti nessuno dei prossimi articoli, visita il nostro canale Telegram.

LEGGI ANCHE

Cosa aspettarci da Un professore 2: trailer e anticipazioni

Mare Fuori 4: tutti gli spoiler dalla Festa del Cinema di Roma

Un professore: la serie sui liceali gay deve canonizzare la bisessualità di Manuel

Ti è piaciuto questo post?

Clicca per votare!

Media dei voti 4 / 5. Voti totali: 4

Ancora nessun voto. Vota per primo!

Seguici sui social!

Pubblicato da Manuela Greco

Classe ’92, appassionata di serie TV, film, libri, anime, manga e di tutto ciò che è nerd da che ne ha memoria.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *