Skam Italia: le 6 stagioni dalla migliore alla peggiore5 min di lettura —

Skam Italia: le 6 stagioni dalla migliore alla peggiore — 5 min di lettura —

Skam Italia è tornata su Netflix con la stagione 6, che ci ha fatto dare un’occhiata da vicino alla vita di Asia, ai suoi ideali, alle amicizie, ai salti mortali per portare avanti una relazione a distanza e soprattutto alle difficoltà quotidiane di fare i conti con un grave disturbo alimentare.
Ora che la serie ha raggiunto la quota di ben 6 stagioni (delle quali due sono inedite rispetto allo versione originale norvegese) è arrivato il momento di scoprire quali sono state le migliori e quali, invece, le peggiori.

Le 6 stagioni di Skam Italia dalla migliore alla peggiore

Skam Italia stagione 4

Sana Allagui

La quarta stagione dedicata al personaggio di Sana resta ancora la migliore tra tutte quelle dei remake italiano.
Le ragioni sono molteplici, ma la prima è senza dubbio l’originalità della tematica trattata. Non capita spesso di avere per protagonista di una serie di successo una ragazza musulmana, men che meno che sia sfaccettata come lo è Sana.

Da una parte abbiamo una rappresentazione inclusiva di una cultura di cui sappiamo poco e che è spesso soggetta a pregiudizi, dall’altra, allo stesso tempo, ci rendiamo conto che far parte di un altro credo non significa essere un’aliena. Sana vive esattamente le stesse esperienze delle sue coetanee: conosce l’amore, le delusioni, la gelosia, il rancore, impara a perdonare, diventa un’amica migliore… vive l’esperienza adolescenziale a trecentosessanta gradi.

Inoltre Skam Italia 4 è la stagione che si prende più libertà rispetto all’originale norvegese, dando il ruolo di Noora e William a Eva e Federico. Una scelta coerente che paga perché permette ai primi di restare la coppia consolidata che avevamo lasciato nella stagione precedente e agli altri due, decisamente peggio assortiti, di raccontare la stessa storia di Skam Og da un punto di vista inedito, che si intreccia decisamente meglio alla storia di Sana.

Skam Italia stagione 2

Come nel caso di Sana, anche con Martino Skam Italia ha portato sullo schermo un’ottima rappresentazione di una minoranza, in questo caso quella di un ragazzo gay che sceglie di restare nell’armadio per paura di subire aggressioni omofobe e di venir allontanato dagli amici di sempre.

I Martinico o Nicotino o Rames (non è ancora chiaro quale sia il nome ufficiale per la ship di Skam Italia 2) sono una coppia dolce e affiatata a cui è impossibile non affezionarsi, un rapporto che permette al protagonista di maturare e lasciare andare la rabbia verso se stesso e verso il mondo intero che non gli permetteva di essere la versione migliore di se stesso. Martino cambia per il meglio, diventa un amico più sincero, smette di sabotare se stesso e gli altri e scopre di avere una grandissima famiglia pronta a combattere per lui e a proteggerlo.

Unico punto a sfavore della seconda stagione di Skam Italia è la trattazione superficiale del disturbo borderline di Niccolò, che avrebbe meritato maggior approfondimento.

Skam Italia stagione 1

Eva in Skam Italia

Pur avendo meno pretese rispetto alle successive, la prima stagione di Skam Italia è un ottimo inizio per la serie, che si caratterizza fin da subito per lo stile leggero e il racconto quotidiano e la capacità di creare grande empatia tra i protagonisti e gli spettatori.

La storia di Eva è semplice ma gode di una sceneggiatura ben salda e di un’ottima interpretazione da parte della protagonista Ludovica Martino.

Nella prima stagione Eva è vittima di bullismo, è presa di mira dalle sue vecchie amiche e ha serie difficoltà a farsene di nuove. È insicura della sua relazione con Giovanni e poco giudiziosa nel dare fiducia alle persone sbagliate.

Il suo è un percorso di crescita che la porta a comprendere che prima ancora di essere la fidanzata, l’amica, o l’altra donna deve essere semplicemente Eva Brighi, mettersi al primo posto e amarsi per quello che è.

Skam Italia stagione 5

Il punto di forza di Skam Italia 5 è quello di aver raccontato il maschilismo attraverso gli occhi di un ragazzo.

La stagione dedicata a Elia mostra come anche gli uomini siano vittime del loro stesso patriarcato nel momento in cui non rispondono agli ideali di mascolinità che la società impone loro.

Ancora una volta la serie offre un percorso di crescita e auto accettazione molto delicato e ci regala anche una delle scene migliori di tutto Skam Italia (quella in cui Eva, Silvia e Federica parlano di rapporti sessuali sdoganando il tema del piacere femminile), ma si perde nell’ultima manciata di episodi quando inserisce di punto in bianco una nuova tematica: quella degli abusi di chi, in una posizione di potere, si approfitta di giovani ragazze in cerca di sostegno. Un argomento troppo importante per essere relegato a una piccola parentesi in una stagione che parla di tutt’altro e che non ha modo né tempo di approfondire il punto di vista delle vittime.

Skam Italia stagione 6

Asia è la protagonista della stagione 6 di Skam Italia

La sesta stagione di Skam Italia tratta la tematica dei disturbi alimentari attraverso il personaggio di Asia. Nonostante si tratti di un argomento importante da portare sullo schermo, oggi più che mai, la stagione si porta dietro gli stessi problemi di quella precedente: mette troppa carne al fuoco con storyline secondarie (di cui avremmo fatto volentieri a meno) che spostano il focus dalle questioni principali, che rimangono, purtroppo, solo accennate.

Si apprezzano le intenzioni e l’interesse degli sceneggiatori per il punto di vista degli spettatori che richiedevano da anni una stagione sui DCA, così come la presenza di Silvia come mentore e punto di riferimento per Asia, ma molto meno il risultato finale, a cui non vengono certamente in aiuto le interpretazioni dei due protagonisti principali.

Skam Italia stagione 3

Eleonora in Skam Italia

Nonostante il trope degli enemies to lovers sia sempre molto coinvolgente, il simpatico punzecchiarsi di Edoardo ed Eleonora non basta a salvare la terza stagione.

I problemi principali sono due: l’interpretazione poco convincente di Benedetta Gargari, che coi suoi continui sospiri ci fa rimpiangere la carismatica Josefine Frida Pettersen, e la trattazione del tema della violenza sessuale.

L’aggressione (o presunta tale) subita da Eleonora diventa un pretesto per creare dramma tra lei ed Edoardo, e la ricerca della verità da parte della protagonista diventa una priorità non tanto per avere giustizia per se stessa ma per cercare di salvare la sua relazione.

 

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Pubblicato da Manuela Greco

Classe ’92, appassionata di serie TV, film, libri, anime, manga e di tutto ciò che è nerd da che ne ha memoria.

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