Hermione Granger: perché non è una Corvonero (e Luna invece lo è)18 min di lettura —

Hermione Granger: perché non è una Corvonero (e Luna invece lo è) — 18 min di lettura —

“Un ingegno smisurato per il mago è dono grato” è il motto di Corinna Corvonero (o Cosetta o Priscilla o, nella versione originale, Rowena Ravenclaw), inciso sotto il busto di pietra che regge il diadema nella Torre di Corvonero.

Se per Godric Grifondoro è il coraggio a contare più di qualsiasi altra qualità, Rowena Corvonero considera l’ingegno la virtù superiore a qualunque altra.

Anche il Cappello Parlante canta dei Quattro Fondatori e sottolinea l’interesse di Corvonero per una mente brillante e acuta. Parla di alunni “svegli e pronti di mente”, di “ragione e sapienza”.

Così, è normale domandarsi come mai Hermione Granger, la strega più brillante della sua età, non sia stata smistata in Corvonero.

Persino i suoi compagni se lo chiedono e la ragazza ammette con finta modestia che il Cappello Parlante era incerto sulla casa a cui assegnarla.

«Tu sai fare un Incanto Proteus?» le chiese Terry Steeval.

«Sì» rispose Hermione.

«Ma… è un livello da M.A.G.O.» osservò lui debolmente.

«Oh» disse Hermione, cercando di apparire modesta. «Be’, sì… Credo di sì»

«E come mai non sei a Corvonero?» chiese lui, guardandola con qualcosa di simile alla venerazione. «Con un cervello come il tuo?»

«Be’, il Cappello Parlante ha preso seriamente in considerazione l’idea di mandarmi a Corvonero» disse Hermione allegramente.

Tra i fan esiste anche la teoria secondo la quale inizialmente Hermione dovesse proprio essere smistata in Corvonero. Secondo le ipotesi ciascuno dei protagonisti della saga avrebbe dovuto rappresentare le quattro case di Hogwarts. Harry sarebbe stato assegnato a Grifondoro, Ron a Tassorosso, Hermione a Corvonero e Draco a Serpeverde. E ciascuno di loro avrebbe così potuto incarnare alcuni degli aspetti caratteristici della casata di appartenenza. Tuttavia, il Golden Trio doveva poter trascorrere molto tempo insieme anche durante le lezioni e dividerli in tre case diverse avrebbe complicato troppo le cose. Come giustificare allora la presenza costante di Ron e Hermione nella vita di Harry? Naturalmente assegnandoli tutti al Grifondoro.

Così Hermione Granger, nonostante le sue indubbie capacità, non è una Corvonero. Se scartiamo la teoria sopracitata, a questo punto dobbiamo domandarci veramente il perché e per farlo partire da un’altra domanda: cosa vuol dire veramente “ingegno”?

Naturalmente è sinonimo di intelligenza e grande intelletto, ma ha anche a che vedere con l’estro creativo, con la fantasia, un’immaginazione fervida e con l’arte in generale.

Hermione Granger, l’anima razionale della saga di Harry Potter, non è in Corvonero

Nel penultimo film di Harry Potter, Hermione dice a Harry di essere “molto logica”, il che le permette di notare dettagli che ai più sfuggirebbero. Ma ben prima ce l’aveva detto Silente. Nel primissimo capitolo della saga l’aveva premiata con cinquanta punti per l’uso dell’intelletto quando altri erano in pericolo.

«Secondo, alla signorina Hermione Granger… per avere usato freddamente la sua logica di fronte al fuoco, attribuisco al dormitorio di Grifondoro cinquanta punti».

Se Harry e Ron sono propensi ad agire senza valutare la situazione, Hermione è la voce della ragione. Ed è per questo che i due maghi non sarebbero sopravvissuti senza di lei.

Pensiamo ai guai in cui si cacciano quando Hermione non c’è o quando si rifiutano di ascoltarla: quando Malfoy li sfida a un duello di mezzanotte, i due accettano senza pensarci un attimo, senza valutare le conseguenze e, soprattutto, senza pensare che Draco è un Serpeverde e, in quanto tale, piuttosto subdolo e tendente all’inganno. Al secondo anno guidano un’auto volante fino a Hogwarts anziché pensare a un’alternativa più valida, come inviare Edvige a scuola con una lettera d’aiuto.

Se la prendono con Hermione quando, preoccupata per la sorte di Harry quando c’è all’apparenza un assassino in libertà che gli dà la caccia, pensa che la Firebolt debba essere controllata prima di venir usata sul campo di Quidditch.

I consigli di Hermione sono fondamentali quando Harry tenta di comunicare con Sirius prima di precipitarsi al Ministero (il problema del tradimento di Kreacher è tutta un’altra storia).

Hermione tiene a bada gli istinti di Ron e Harry, con la sua lungimiranza li fa stare coi piedi per terra e, per questo, permette loro di ottenere risultati.

In generale, Hermione è un personaggio sfaccettato, con tanti pregi ma anche tanti difetti, con punti di forza e di debolezza (a parte nei film, in cui è praticamente perfetta e rappresenta il 99% della potenza del trio).

Hermione non è una sorta di divinità scesa in Terra, non l’emblema delle Mary Sue. E menomale! È spesso intollerante e persino meschina, è intelligente, ma anche molto impulsiva e moralista.

Persino il modo in cui tenta di liberare gli Elfi domestici è problematico. Se mettiamo per un momento da parte la giustificazione di Rowling nei confronti della schiavitù e guardiamo al mondo magico di Harry Potter per com’è costruito, non possiamo fare a meno di notare che Hermione ha ragione quando afferma la necessità di un approccio più gentile nei confronti degli elfi (Kreacher ne è la testimonianza), ma ha torto nel modo in cui affronta la questione. Non prende in considerazione ciò che gli Elfi vogliono, non tenta di comprendere la loro cultura né quella dei maghi in generale.

Voler liberare gli Elfi è una causa nobile, ma sferruzzare e nascondere sciarpe e cappelli li mette in una situazione difficile. Scopriamo che gli Elfi domestici si rifiutano di pulire la sala comune di Grifondoro (fatta eccezione per Dobby) perché si sentono offesi e ingannati dai tentativi di liberazione di Hermione.

La strega non è immune dall’esprimere pregiudizi. Considera le ragazze “tradizionalmente femminili” delle ochette (Lavanda, Calì, Fleur) e ritiene che tutto ciò che fanno e che a loro piace sia in qualche modo un tratto negativo delle loro personalità.

E quando le ragazze in questione, infatuate di Fiorenzo, le domandano se non si sia pentita di aver aver abbandonato il corso di Divinazione, lei se ne esce con una battuta piuttosto specista: “Non mi sono mai piaciuti i cavalli”, che nel contesto della storia fa sorridere, ma che ci dice anche che forse il suo sostegno per gli Elfi domestici non è tanto genuino, ma deriva dal desiderio di avere semplicemente sempre ragione. Come può farsi portavoce dei diritti degli Elfi e poi riferirsi ai centauri come cavalli?

Hermione è dunque il paradigma del “fai come dico io e non come faccio io”, perché in qualche modo ogni sua azione viene scusata e giustificata, ma quelle degli altri personaggi studiate al microscopio. Aggiungere un goccio di Felix Felicis nel succo di zucca di Ron è sbagliato, ma un incantesimo Confundus ai danni di McLaggen in qualche modo non è un sabotaggio. Draco Malfoy si è comprato il posto nella squadra di Quidditch di Serpeverde, i Grifondoro vengono scelti per il loro talento, ma per Ron valgono regole diverse, semplicemente perché è lei a dettarle.

I momenti so-tutto-io, e quelli te-l’avevo-detto (Eileen Prince vi dice qualcosa?) sono sì tanto soddisfacenti, ma ci dicono che Hermione è l’archetipo di una persona che manca di intelligenza emotiva o sociale. Non a caso, la sola ragione per cui stringe un’amicizia con Harry e Ron è perché si trovano tutti e tre a lottare contro un troll – un’esperienza talmente sconvolgente da permetterle di abbassare la guardia e rivalutare il modo in cui fino a quel momento si era posta nei confronti degli altri (non che Harry e Ron non avessero le loro colpe, anzi!). Nel corso della serie, molte volte Harry stesso fa delle considerazioni sui comportamenti di Hermione che sottolineano quanto sia, sì, una bravissima persona e un’alunna diligente, ma anche, a volte, una ragazza un po’ petulante e fastidiosa, ostinata e convinta che chiunque sfidi il suo modo di pensare sia evidentemente dalla parte sbagliata. Naturalmente, questo accade molto, troppo spesso proprio con Luna Lovegood ed è forse parte dei motivi per cui Hermione Granger non è la Corvonero ideale.

Luna Lovegood è creatività allo stato puro

Luna è quasi l’esatto opposto di Hermione. Laddove Hermione ha un approccio scientifico, che necessita di prove e conferme, Luna crede in molte teorie, e non importa quanto campate in aria siano!

Proprio per questo, Luna non viene inizialmente vista di buon occhio neppure dal Golden Trio. Harry stesso la trova “completamente tocca”.

La ragazza vicino al finestrino alzò lo sguardo. Aveva capelli disordinati, lunghi fino alla vita, di un biondo sporco, sopracciglia molto pallide e occhi sporgenti che le conferivano un’espressione di perenne sorpresa. Harry capì all’istante perché Neville aveva deciso di passare oltre quello scompartimento. La ragazza dava la netta sensazione di essere completamente tocca. Forse era la bacchetta che si era infilata dietro l’orecchio sinistro, o la collana di tappi di Burrobirra che indossava, o la rivista che stava leggendo a rovescio.

Nel mondo di Harry Potter, in cui la magia è reale e l’impossibile diventa la regola, Luna è un personaggio stravagante, ma fondamentalmente innocuo, una ragazza che vede il mondo attraverso spettrocoli e permette agli altri di guardare alle cose attraverso una diversa prospettiva.

Certo, a ben vedere, se traslata nel mondo reale, la personalità di Luna potrebbe essere l’equivalente di chi crede nelle teorie del complotto, nei rapimenti alieni e nella fatina dei denti, probabilmente una terrapiattista no-vax convinta che il mondo sia gestito dagli Illuminati. Ma non siamo nel mondo reale, ci troviamo immersi in un universo fantastico, uno in cui il punto di vista di Luna, per quanto bizzarro, rivela un’innata dose di saggezza.

In particolare, Luna è ciò che a Harry serve nell’anno più difficile della sua adolescenza, immediatamente dopo la ricomparsa di Voldemort in carne e ossa.

Qualche istante dopo, emerse Luna Lovegood, in coda al resto della classe, con una macchia di terra sul naso e i capelli legati in un nodo in cima alla testa.

Quando vide Harry, i suoi occhi sporgenti parvero gonfiarsi per l’agitazione e andò dritta verso di lui. Molti dei compagni di Harry si voltarono incuriositi a guardare. Luna trasse un profondo respiro e poi dichiarò, senza nemmeno un ciao preliminare: «Credo che Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato è tornato e credo che tu hai combattuto contro di lui e gli sei sfuggito».

«Ehm… bene» disse Harry imbarazzato. Luna portava a mo’ di orecchini quelli che sembravano due rapanelli arancioni, cosa che Calì e Lavanda sembravano aver notato, perché ridacchiavano tutte e due indicando i suoi lobi.

«Potete anche ridere» Luna alzò la voce, evidentemente convinta che Calì e Lavanda ridessero per le sue parole invece che per i suoi accessori, «ma la gente una volta credeva che non esistessero cose come il Cannolo Balbuziente o il Ricciocorno Schiattoso!»

«Be’, avevano ragione, no?» disse Hermione in tono spiccio. «Il Cannolo Balbuziente o il Ricciocorno Schiattoso non esistono».

Luna le lanciò uno sguardo incendiario e se ne andò furibonda, con i rapanelli che dondolavano all’impazzata. Calì e Lavanda non erano le sole a ululare dal ridere, ora.

«Potresti evitare di offendere le sole persone che mi credono?» chiese Harry a Hermione quando entrarono in classe.

«Oh, per l’amor del cielo, Harry, puoi avere di meglio di lei» disse Hermione. «Ginny mi ha raccontato tutto: a quanto pare, crede solo alle cose di cui non esiste alcuna prova. Be’, non mi aspetto altro dalla figlia del direttore del Cavillo».

Nonostante l’iniziale disprezzo di Hermione in particolare, Luna è speciale, non perché sia ossessionata da creature invisibili che con ogni probabilità non esistono, ma perché ha fiducia in Harry, è pronta a credergli senza bisogno di prove tangibili.

Tutti la ritengono folle e stralunata, la figlia del direttore di un giornaletto da quattro soldi che tuttavia, alla fine della fiera, si rivela fondamentale per raccontare la storia di Harry Potter senza le inutili e faziose note a margine di Rita Skeeter e della Gazzeta del Profeta in generale.

Non sapremo mai se Nargilli e Ricciocorni schiattosi esistano veramente nel mondo di Harry Potter, né se siano solo nomi alternativi a creature già esistenti, ma di una cosa possiamo essere certi, la curiosità di Luna e il suo essere aperta a qualsiasi possibilità fanno di lei un membro insostituibile dell’esercito di Silente.

È proprio grazie a lei che Harry trova conferma dell’esistenza dei Thestral ed è ancora grazie a Luna se il Diadema perduto di Corvonero viene ritrovato. Se non ci fosse stata lei, nessuno avrebbe mai potuto immaginare che uno degli Horcrux di Voldemort fosse il vecchio artefatto di Rowena.

Ciò dimostra che, nonostante le bizzarrie, a volte le trovate di Luna sono più che reali.

«Oh, sì» confermò Luna. «Li vedo dal primo giorno che vengo qui. Hanno sempre tirato le carrozze. Non preoccuparti. Sei sano di mente quanto me».

Harry non voleva dire agli altri che lui e Luna avevano la stessa allucinazione, se di questo si trattava, così non parlò più dei cavalli; prese posto nella carrozza e chiuse lo sportello con forza. Tuttavia non poté fare a meno di osservare le loro sagome che si muovevano fuori dal finestrino.

Hermione e Luna: razionalità e immaginazione a confronto

Riuscire a convivere con qualcuno la cui mentalità è totalmente opposta alla nostra è difficilissimo. È quasi impossibile. Così, è normale che, in un primo momento, Hermione e Luna si scontrino in modi piuttosto bruschi.

«Che cosa sono gli Eliopodi?» chiese Neville con sguardo vacuo.

«Sono spiriti di fuoco» cominciò Luna, sgranando gli occhi sporgenti che la fecero sembrare più pazza che mai, «grandi creature fiammeggianti che cavalcano bruciando tutto ciò che…»

«Non esistono, Neville» insisté Hermione, acida.

«Sì che esistono!» disse Luna con rabbia.

«Scusa, ma che prove ci sono?» domandò Hermione.

«Ci sono moltissime testimonianze oculari. Sei così ottusa che hai bisogno che le cose ti vengano ficcate sotto il naso…»

Ogni teoria di Luna viene immediatamente liquidata da Hermione come una sciocchezza, qualcosa da non prendere neppure in considerazione. Allo stesso tempo, Luna non ha mai fatto mistero di ritenere la nostra Grifondoro preferita una ragazza piuttosto ottusa.

I loro due mondi sono in rotta di collisione nei primi capitoli di Harry Potter e l’Ordine della Fenice. È naturale: Hermione è logica, razionale, una ragazza coi piedi per terra che fa dello scetticismo una delle sue armi più potenti, il che, a ben vedere, è particolarmente divertente da leggere. Ci troviamo di fronte a una ragazza che per undici anni ha creduto che la magia non fosse reale. Poi, d’improvviso, ha scoperto che proprio la magia era la risposta a tutti gli eventi inspiegabili che accadevano attorno a lei. Hermione è stata catapultata in un mondo di cui ignorava totalmente l’esistenza. La sua realtà è stata già capovolta una volta eppure proprio non riesce a immaginare che, forse, i Gorgosprizzi potrebbero esistere davvero.

Nel rapporto con Luna, Hermione dimostra lo stesso astio che nutre verso la Divinazione, una materia scolastica che ritiene stupida e inutile semplicemente perché non si sposa con il suo sistema di idee. Allo stesso tempo, adora l’Aritmanzia, che poi altro non è che Divinazione mista a matematica. Chiaro, Hermione è un personaggio con pregi e difetti ed è proprio per questo che piace tanto ed è facile identificarsi in lei, ma spesso il suo rifiuto aprioristico di oltrepassare i confini delle proprie strutture mentali la rende cieca di fronte alla realtà. Ne abbiamo dimostrazione nel momento in cui rifiuta di accettare che I Doni della Morte siano reali, perché per lei non si tratta che di una fiaba per bambini. Ed è vero che senza studi e dimostrazioni nessuna teoria scientifica potrà mai rivelarsi valida, Hermione ha assolutamente ragione in questo, ma è vero anche che la giovane strega si trova in un mondo in cui le origini della sua stessa magia non hanno senso.

L’esistenza dei Nati Babbani non viene mai realmente spiegata su base razionale. Naturalmente, noi lettori possiamo ipotizzare che ogni Nato Babbano sia erede di un qualche Magonò allontanatosi dalla società magica generazioni prima. Ma resta una teoria dei fan che non viene mai confermata nei volumi della saga. Ciò significa che se Hermione è pronta ad accettare la sua stessa magia senza riuscire a spiegarla razionalmente, dovrebbe essere pronta a fare lo stesso con i Doni della Morte o le creature di cui tanto parla Luna. Perlomeno, dovrebbe concedere agli altri attorno a lei il beneficio del dubbio.

Nonostante tutto, comunque, Luna e Hermione riescono a mettere da parte le proprie divergenze e a diventare vere amiche.

Quello di Hermione è uno dei volti che Luna dipinge sul soffitto della sua camera da letto:

Luna aveva affrescato il soffitto della sua stanza con cinque ritratti, dipinti con cura e talento: Harry, Ron, Hermione, Ginny e Neville. Non si muovevano come quelli di Hogwarts, ma possedevano comunque una certa magia: pareva che respirassero. Attorno ai volti s’intrecciavano quelle che a prima vista sembravano sottili catene d’oro, ma guardando meglio Harry si rese conto che si trattava di una sola parola, ripetuta un migliaio di volte in vernice dorata: amici… amici… amici…

Ed Hermione a sua volta si affeziona molto a Luna. Certo, non arriva mai a rispettare la sua visione del mondo, ma non possiamo negare che a lei ci tenga parecchio.

«E Luna?»

«Be’, se hanno detto la verità ed è ancora viva…» cominciò Ron.

«Non dirlo nemmeno!» squittì Hermione. «Deve essere viva, deve!»

E alla fine, le due streghe riescono persino a trovare terreno comune, almeno su un argomento: proprio come i rivali Serpeverde, entrambe concordano sul fatto che Hagrid non sia esattamente un buon insegnante di Cura delle Creature Magiche!

«L’avete vista tutti la Caporal?» chiese Ginny. «Che cosa ci fa di nuovo qui? Hagrid non può essere andato via, vero?»

«Ne sarei felice» disse Luna, «non è un insegnante molto bravo, no?»

«Sì, invece!» la rimbeccarono Harry, Ron e Ginny.

Harry guardò torvo Hermione. Lei si schiarì la voce e disse in fretta: «Ehm, sì, è molto bravo».

«Be’, noi di Corvonero pensiamo che sia un po’ ridicolo» insisté Luna, imperterrita.

Perché Hermione Granger non è una Corvonero

Dopo aver analizzato le differenze tra Hermione e Luna, forse possiamo tentare di rispondere alla domanda. Perché Hermione Granger non è in Corvonero?

Partiamo da una premessa necessaria: nessuno dei protagonisti della serie rappresenta in toto le caratteristiche della sua casa di appartenenza e Luna non fa differenza. Tuttavia, è l’unica Corvonero di cui sappiamo effettivamente qualcosa. Cho Chang è un personaggio appena accennato, per non parlare poi di Padma Patil!

Basandoci su ciò che il testo ci offre, probabilmente abbiamo sempre mal interpretato i Corvonero. Lo stemma della casa è accompagnato dalle parole: “Wisdom, learning, wit” (saggezza, cultura e verve). Ma non è solo questo a fare dei Corvonero… Beh studenti di Corvonero.

Una personalissima interpretazione li vuole intelligenti, sì, ma non per forza devoti ai libri e allo studio. Dopotutto l’intelligenza ha diverse declinazioni e Luna ne è la prova lampante. Intelligente si traduce anche in creatività, nella capacità di pensare fuori dagli schemi, il che non vuol dire essere i primi della classe o conoscere sempre tutte le risposte a un quiz.

In Harry Potter e il principe mezzosangue, il professor Piton (a cui non avrebbe fatto male un corso di pedagogia prima di diventare insegnante), schernisce Hermione per le sue risposte asettiche, prive di personalità e ripetute a pappardella dal libro di testo.

«Risposta copiata quasi parola per parola dal Manuale degli Incantesimi, Volume sesto» commentò Piton in tono sdegnoso (e dal suo angolo Malfoy sogghignò), «ma essenzialmente corretta. Sì, coloro che avanzano nell’uso della magia senza strillare formule magiche guadagnano l’elemento sorpresa. Non tutti i maghi possono, naturalmente; è una questione di concentrazione e potere mentale di cui alcuni» e il suo sguardo indugiò ancora una volta, perfidamente, su Harry, «mancano».

Come ben sappiamo, Hermione ha una memoria formidabile e non è la classica studentessa che studia a memoria senza capire ciò che dice, ma è dotata anche di grande spirito critico. Piton, però, è uno che sperimenta e forse proprio per questo uno studente più Corvonero di quanto Hermione possa essere. Non dimentichiamo i suoi appunti sul libro di Pozioni Avanzate! A volte, non seguire le istruzioni alla lettera rende i migliori della classe (e Harry questo lo sa bene).

Nel terzo film, perfino Lupin non può fare a meno di farle il verso quando Hermione risponde correttamente alla domanda sul Molliccio.

È facile intuire perché Hermione partecipi a ogni lezione con zelo eccessivo, alzando la mano a ogni domanda e non lasciando a nessun altro il tempo di rispondere. Nata Babbana, ha bisogno di sentirsi alla pari dei suoi compagni e di dimostrare di appartenere al mondo magico.

Hermione è sveglia, studiosa e intelligente. Potremmo adottare una frase di Tyrion Lannister, modificarla appena e traslarla su Hermione e dire che lei è quella che “legge e sa cose”. È una strega potente, ma è abbastanza creativa?

Sicuramente l’uso dell’incantesimo Proteus per comunicare con i membri dell’ES denota immaginazione, così come la pergamena stregata che condanna Marietta Edgecombe (a dirla tutta, la vendetta di Hermione su Marietta, come quella su Rita Skeeter, urla Serpeverde). Hermione ha i suoi momenti, ma fa molto, forse troppo, affidamento sui suoi preziosi libri, il che a lungo andare può impedirle di vedere le cose da una prospettiva differente.

Più volte, nel corso dei romanzi, con quel pizzico di arroganza che la contraddistingue e che la rende un personaggio a tutto tondo, Hermione dà prova di non essere poi così aperta alla discussione.

Se posta di fronte a qualcosa che non conosce o semplicemente non comprende, convinta che nessuno ne sappia più di lei, esclude ogni possibilità di dialogo sull’argomento.

Hermione è molto studiosa e intelligente, ma sa anche essere così rigida nel suo modo di pensare da non lasciare spazio a quella creatività e quell’inventiva che probabilmente scorrono nelle vene di ogni Corvonero.

Non c’è niente di sbagliato in questo ovviamente, ma potrebbe spiegare perché alla fine Hermione è stata smistata in Grifondoro.

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Pubblicato da Giulia Greco

Geek. Il caffè è la mia droga, serie TV, film, libri, anime, manga la mia passione. Classe '89, sono cresciuta andando a caccia di vampiri con la Scooby Gang e passeggiando tra le vie di Stars Hollow con le testa tra le nuvole, un po' come Luna Lovegood.

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