A distanza di due anni dalla distribuzione della quinta stagione, Netflix ha reso disponibile Skam Italia 6 con dieci nuovi episodi dedicati al personaggio di Asia che affrontano il tema dei disturbi alimentari.
Un argomento che era già stato accennato nelle prime stagioni attraverso la storia di Silvia, ma che stavolta viene posto in primo piano con la nuova generazione di personaggi introdotti durante la scorsa stagione.
Perché Silvia non è la protagonista di Skam Italia 6?
A questo proposito è doverosa una premessa che parte da un interrogativo: perché se si parla di DCA non è proprio la nostra Silvia la protagonista di Skam Italia 6? La risposta ha a che fare direttamente con la serie originale: la creatrice Julie Andem ha bloccato i diritti su alcuni personaggi, tra cui quello di Vilde/Silvia in modo che, se decidesse in futuro di proseguire col progetto di Skam Og, avrebbe l’esclusiva sulle loro storie.
E così, per ovviare al problema dei diritti e accontentare allo stesso tempo il fandom che chiedeva a gran voce una stagione che affrontasse il problema dei disturbi alimentari tra gli adolescenti, si è spostato il focus su un personaggio inedito rispetto alla serie norvegese, Asia, per l’appunto, con brevi ma significative comparsate di Silvia, che qui svolge la funzione di mentore per la protagonista: è lei la prima ad accorgersi delle difficoltà di Asia e a parlarle col cuore in mano, consigliandole un percorso terapeutico per affrontare e superare i suoi demoni interiori. Silvia sa cosa significa avere un disturbo alimentare ed è in prima fila per aiutare chiunque si trovi nella sua stessa situazione.
Alti e bassi in Skam Italia 6: la recensione
Pur essendo in parte didascalico, il messaggio veicolato dalla sesta stagione di Skam Italia è molto importante, soprattutto per chi, tra gli spettatori, convive con gli stessi problemi di Asia. La serie parla con gran delicatezza delle cause e delle conseguenze che un DCA può portare a chi ne soffre, ma sopra ogni cosa si proietta verso la guarigione sottolineando l’importanza di un supporto emotivo e di uno professionale, e lanciando un messaggio semplice ma mai scontato: è fondamentale mettersi al primo posto e prendersi cura di noi stessi prima che sia troppo tardi.
Skam Italia 6 funziona come veicolo di informazione per chi soffre di DCA, ma anche per gli amici e i familiari che possono così cogliere i segnali e agire in fretta per salvaguardare la salute dei propri cari.
Non sarà un trattato di medicina o di psicologia (una serie non deve mai esserlo!), ma è un ottimo spunto di riflessione, un inizio per approfondire le proprie conoscenze in materia.
Se da un lato la nuova stagione funziona, dall’altro si porta dietro una serie di problemi che abbassano il livello dei nuovi episodi.
Come già accaduto con la stagione numero 5, anche stavolta Skam Italia si perde a metà strada inserendo nel racconto troppi elementi di contorno che spostano il focus dal tema principale: il cuore di Asia conteso tra Beniamino e Giulio; le difficoltà di una relazione a distanza; le liste a scuola; la backstory di Giulio con gli sbagli, la prigione e la redenzione; il tentativo di dare una caratterizzazione ai nuovi personaggi… un po’ troppo per una serie composta da pochi episodi di breve durata ciascuno!
Il risultato finale risulta pasticciato perché da una parte si toglie spazio all’argomento cardine delle nuove puntate, e dall’altra non c’è tempo per sviluppare gli altri temi presenti.
Non aiutano, purtroppo, le interpretazioni di Nicole Rossi e Andrea Palma che, alla loro prima esperienza professionale, non riescono a reggere il confronto con gli attori protagonisti delle stagioni precedenti.
Ci auguriamo che, qualora dovesse venir rinnovata per una settima stagione, Skam Italia sappia imparare dai propri errori e fare meglio.
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