Shogun, la spiegazione del finale8 min di lettura —

Shogun, la spiegazione del finale — 8 min di lettura —

Il finale di Shogun ha concluso magistralmente la serie con un episodio che ha sovvertito le aspettative degli spettatori (rivelando il vero obiettivo di Lord Yoshii Toranaga), senza però tradire mai la premessa della serie.

Ma cosa è successo nel decimo episodio di Shogun? Come si sono concluse le vicende di Toranaga e cosa ne è stato delle sorti del Giappone?

Shogun, la spiegazione dell’episodio finale

Il tradimento di Yabushige

Nel penultimo episodio di Shogun, Yabushige ha mostrato il suo vero volto: ha tradito Toranaga e cospirato con Ishido orchestrando l’attacco al castello di Osaka.

Ha dimostrato così di essere fedele solo a se stesso e ha segnato la propria condanna a morte.

Condotto al cospetto di Toranaga, Yabushige viene condannato a commettere seppuku, con Toranaga stesso a fargli da secondo.

Attorno al dialogo che precede la morte di Yabushige ruota l’intero episodio finale della serie, perché è a questo punto che Toranaga rivela le sue reali intenzioni.

Lord Toranaga spiega a Yabushige il suo piano per il futuro del Giappone fin nei minimi dettagli.

Mentre ascoltiamo la voce fuori campo di Toranaga, sullo schermo assistiamo a un montaggio che mostra cosa accadrà presumibilmente in futuro: la vittoria di Toranaga su Ishido e la resa dei Reggenti.

Quando Yabushige domanda a Toranaga se il suo piano fosse sempre stato quello di diventare shogun, il Signore di Kanto non risponde, decapita il traditore e sorride. Quel sorriso sul volto di Toranaga è l’indizio che conferma che Yabushige aveva ragione: Toranaga ha pianificato di diventare shogun fin da principio. Tuttavia, con la morte di Yabushige, unico a conoscere la verità, nessuno lo saprà mai.

Lord Toranaga diventa Shogun?

shogun spiegazione del finale

Lord Toranaga ha segretamente cercato di diventare shogun per tutto il tempo, ma la serie non ci mostra cosa è accaduto dopo la battaglia. In realtà, non mostra neppure la battaglia stessa, ma solo ciò che Toranaga si auspica accadrà.

Possiamo però affermare che la sua visione del futuro si avvererà facendo riferimento al romanzo di James Clavell e soprattutto ai personaggi storici su cui la narrazione si basa.

Il personaggio di Lord Toranaga è ispirato a Tokugawa Ieyasu che, dopo la battaglia di Sekigahara contro Ishida Mitsunari, governò sul Giappone grazie all’iniziale sostegno dell’erede di Taikō e di sua madre, Yodo-no-kata.

Tuttavia, pochi anni dopo aver stabilito il suo potere come shogun, Ieyasu mosse contro l’erede, Toyotomi Hideyori. L’attacco si concluse con il seppuku dell’erede e con la monacazione della madre.

Possiamo dunque supporre che la storia di Toranaga si concluda in modo simile a quella della sua controparte reale. Con il sostegno di Ochiba-no-kata, che rappresenta l’erede fino alla maggiore età, per Toranaga diventa facile raccogliere alleati contro Ishido. Quest’ultimo, dal canto suo, non potendo più fare affidamento sul vessillo dell’erede, perde ogni possibilità di vittoria.

La strategia di Toranaga, dunque, è non solo ben congenita, ma anche riuscitissima. È per questa ragione che Shogun non mostra la battaglia di Sekigahara: il piano di Toranaga, messo in moto fin da principio, era già riuscito prima ancora di incontrare Ishido sul campo di battaglia.

Il ruolo di Mariko nel piano di Toranaga

Nel nono episodio di Shogun, Mariko esegue gli ordini di Toranaga riuscendo a portare scompiglio nel castello di Osaka. Il rifiuto di Ishido di lasciar andare Mariko, infatti, smaschera il rivale di Toranaga come un vero e proprio carceriere, che tiene i suoi ospiti come ostaggi non dichiarati del suo castello.

Così, i signori più potenti della regione perdono la fiducia in Ishido, dando inizio a conflitti interni al Consiglio dei Reggenti.

Toranaga spiega nel finale di aver usato Mariko per i suoi scopi: “Con i Reggenti uniti, non avrei mai potuto inviare un esercito a Osaka. Avrebbe significato morte certa. Così ho mandato una donna a fare quello che un esercito non avrebbe mai potuto fare“.

La morte di Mariko ha avuto un’eco incredibile ed è stata una delle chiavi per la vittoria di Toranaga. Ochiba-no-kata, infatti, ne è particolarmente colpita. Le due sono cresciute come sorelle e la morte di Mariko è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, convincendo Ochiba-no-kata a rivedere la sua posizione sulla guerra.

Immediatamente dopo la morte di Mariko, avvertiamo già qualcosa cambiare in Ochiba-no-kata. Quando Ishido discute la possibilità di un funerale per la nobile Mariko, Ochiba ribatte in questo modo: “Lady Mariko… verrà onorata… generosamente”. La fermezza delle sue parole pone fine a ogni discussione.

Ma è più probabilmente la scena in cui Ochiba-no-kata legge le poesie di Mariko al figlio a dimostrare l’impatto che la morte della donna ha avuto sulla madre dell’erede. È forse quello il momento in cui prende la sua decisione e sceglie da che parte stare, scoprendo di non voler mettere a repentaglio la vita del figlio in una guerra contro Toranaga, soprattutto perché le probabilità di vittoria di Ishido si erano già a quel punto notevolmente ridotte.

Chi ha bruciato la nave di John Blackthorne nel finale di Shogun, la spiegazione

Quando John fa ritorno da Osaka, scopre che la sua nave è stata bruciata. L’uomo è convinto che la responsabile sia la nobile Mariko: “Non sono stati i miei nemici a bruciare la mia nave. È stata Mariko-sama. Odiava la mia guerra contro i cattolici… Così ha stretto un accordo a Osaka. Ha barattato la mia sopravvivenza con la distruzione della mia nave”.

Ma in verità le cose non stanno così. Dietro la distruzione della nave dell’Anjin c’è sempre Lord Toranaga. Il Signore di Kanto ha tirato le fila e ha agito in gran segreto impedendo a Blackthorne di tornare a casa. “Il suo destino è in Giappone”, ammette senza mezzi termini quando spiega il suo piano a Yabushige.

La distruzione della nave di Blacthorne faceva anche parte di un accordo che Mariko aveva stretto con i portoghesi in cambio della vita dell’Anjin. La vita di Blackthorne sarebbe stata risparmiata, ma lui non avrebbe mai potuto lasciare il Giappone.

La nave doveva essere distrutta. Ne andava della vita dell’Anjin. Ordinare a una sentinella di spargere polvere da sparo non è stato così difficile. Mariko ha negoziato per la Chiesa, e io ho accettato. Era uno stratagemma necessario per mettere alla prova l’Anjin. Forse un giorno gli dirò la verità. Per allora avrà ricostruito la nave, e probabilmente dovrò distruggerla di nuovo.

Per Toranaga, Blackthorne era una distrazione necessaria. La sua presenza ha creato scompiglio a sufficienza per lasciargli spazio di manovra, ha tenuto occupati il Consiglio dei Reggenti e i portoghesi stanziati in Giappone, permettendo a Toranaga di muoversi indisturbato per mettere in moto il suo piano. Nessuno si è così reso conto che il Signore di Kanto stava muovendo i suoi passi verso la conquista del paese. Blackthorne credeva di usare Toranaga, ma in realtà stava accadendo il contrario. E alla fine Toranaga ammette anche di aver trovato in John un uomo capace di farlo ridere.

Il salto avanti nel tempo è il “sogno di un sogno”, la spiegazione del flashforward nel finale di Shogun

shogun, la spiegazione del finale

L’episodio 10 di Shogun si apre all’apparenza con una visione del futuro. John Blackthorne è ormai un uomo vecchio, sul letto di morte stringe tra le mani il crocifisso che era appartenuto a Mariko. Due bambini, i suoi nipoti, osservano la spada appesa alla parete e ricordano con ammirazione l’impresa del nonno contro i “selvaggi” durante una grande battaglia avvenuta in Giappone.

Sembra che si tratti di un flashforward, un salto avanti nel tempo che ci mostra il futuro dell’uomo inglese.

Le cose però non stanno così. Ciò che ci viene mostrato successivamente contraddice, infatti, questa ipotesi. Toranaga afferma che farà di tutto per fa sì che Blackthorne resti in Giappone, ma c’è dell’altro. Nel corso dell’episodio, infatti, vediamo Blackthorne spargere le ceneri di Mariko in mare e, insieme a esse, il crocifisso della nobildonna, che quindi non potrà stringere in futuro. È questa scena che conferma che la sequenza iniziale altro non è che un sogno, “il sogno del sogno” che dà il titolo all’episodio finale di Shogun e che smette di essere realizzabile nel momento in cui John abbraccia per la prima volta la cultura giapponese tentando di commettere seppuku.

Anche nel romanzo di James Clavell è implicito il fato di John Blackthorne. Il destino dell’Anjin è sempre stato nelle mani di Toranaga senza che lui se ne rendesse conto, non farà mai ritorno in Inghilterra e vivrà il resto della sua vita in Giappone.

Il vero significato del finale di Shogun, la spiegazione

L’episodio 10 di Shogun potrebbe aver deluso chi attendeva di vedere una grande battaglia sullo schermo.

Tuttavia, è la conclusione perfetta della serie che rende onore al materiale di partenza e alla natura del racconto.

Non ci troviamo infatti di fronte a una serie che punta alla spettacolarizzazione, non a uno show che ha come obiettivo mostrare il massacro su un campo di battaglia. Shogun è una lunga partita a scacchi, una gara di ingegni e, sopra ogni cosa, il racconto dell’intrecciarsi di tre vite quelle di Lord Toranaga, John Blackthorne e Lady Mariko.

Fulcro della serie non sono mai state grandi sequenze d’azione o battaglie all’ultimo sangue. Il collante di Shogun sono sempre stati i personaggi, ciascuno dei quali ha svolto un ruolo-chiave nel plasmare i due secoli successivi della storia del Giappone.

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Pubblicato da Giulia Greco

Geek. Il caffè è la mia droga, serie TV, film, libri, anime, manga la mia passione. Classe '89, sono cresciuta andando a caccia di vampiri con la Scooby Gang e passeggiando tra le vie di Stars Hollow con le testa tra le nuvole, un po' come Luna Lovegood.

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