Perché Alice in Borderland è migliore di Squid Game3 min di lettura —

Perché Alice in Borderland è migliore di Squid Game — 3 min di lettura —

L’incredibile successo di Squid Game su Netflix ha riportato sulla bocca di tutti anche Alice in Borderland, la serie nipponica tratta dal manga omonimo di Haro Aso distribuita dal servizio di streaming a dicembre 2020. I due telefilm appartengono allo stesso genere, il survival, e presentano numerose analogia per quanto riguarda la trama: figli di Battle Royale e Hunger Games, seguono uno schema narrativo molto simile in cui i protagonisti partecipano, volenti o nolenti, a una serie di pericolosi giochi in cui in ballo c’è la loro stessa vita.

Nonostante le analogie, Alice in Borderland si è rivelata un’opera ben più complessa rispetto al k-drama di Hwang Dong-hyuk sotto molti punti di vista. Ecco perché il live action del manga di Haro Aso supera di gran lunga il più popolare Squid Game.

Alice in Borderland vs. Squid Game

Personaggi

Mentre in Squid Game i personaggi non hanno spiccate personalità, e non conosciamo davvero nessuno di loro fatta eccezione per il protagonista Seong Gi-hun, pieno di vizi ma di buon cuore, e il suo vecchio amico Cho Sang-woo, pronto a seguire la legge dell’uccidi o vieni ucciso anche di fronte all’amico d’infanzia, a tutti i protagonisti di Alice in Borderland è dedicato un interessante approfondimento psicologico con un attento sguardo anche al loro passato prima di entrare nel mondo della regina di cuori: conosciamo, per esempio, la vecchia vita di Kuina, Cappellaio, Last Boss e Niragi, e vediamo e comprendiamo il loro cambiamento nel presente.

Lo vediamo ancora più chiaramente col protagonista: l’Arisu svogliato delle prime puntate non è certamente quello delle ultime, i traumi del gioco lo trasformano, e al protagonista è riservata una grande evoluzione: la morte degli amici lo colpisce al punto tale che, dopo un tentativo di suicidio, trasforma quel senso di colpa che l’aveva spinto a un gesto così estremo nel desiderio di combattere per non lasciare più nessun altro indietro.

Coinvolgimento emotivo

Proprio perché riusciamo facilmente a entrare in empatia coi protagonisti di Alice in Borderland, risulta estremamente difficile dire loro addio quando i game diventano particolarmente crudeli.

Il sacrificio di Ji-yeong in Squid Game non ha lo stesso peso emotivo di quello di Chōta e Karube, che danno le loro vite per il loro amico più caro, perché è lo stesso Arisu a essere più coinvolto. Sappiamo bene quanto i tre siano legati, e riusciamo a comprendere da una parte il loro desiderio di vivere, dall’altra la dolorosa consapevolezza che salvarsi equivale a perdere le persone più amate.

Quando Kang Sae-byeok assiste inerme alla morte di Ji-yeong non ne rimaniamo troppo colpiti perché il loro legame era appena sbocciato, e assistiamo al sacrificio con uno sguardo molto freddo.

Ambientazione

Uno degli elementi più affascinanti di Alice in Borderland è la dimensione alternativa nella quale finiscono Arisu e gli altri.

Quando i protagonisti vengono catapultati all’interno dei giochi mortali, si trovano in una Tokyo semideserta che somiglia a uno scenario post-apocalittico. Non sappiamo come i game master l’abbiano creata, né se sia possibile uscirne. L’alone di mistero dato dall’ambientazione rende la storia ancora più interessante da seguire, a differenza di Squid Game, in cui, sebbene ci troviamo su un’isola remota, sappiamo per certo che si tratta di un posto fisico nel mondo reale.

Giochi

A differenza della sfida con le biglie, in Squid Game i giochi sono tutti basati sulla forza fisica, rendendo la narrazione piuttosto monotona.

In Alice in Borderland non si corre questo rischio perché i suoi game sono ben differenziati gli uni dagli altri: per superarli non sono richieste solo forza bruta e agilità, ma anche intelligenza, capacità di pensare lateralmente e una forte tempra morale.

Estetica

Alice in Borderland non presenta solo una trama incredibilmente accattivante, ma la mette in scena in maniera impeccabile. Montaggio, regia, fotografia e caratterizzazione fisica dei personaggi svolgono un ruolo fondamentale nella storia (molto più che in Squid Game) che ci regala sequenze indimenticabili come il caotico arrivo di Arisu, Karube e Chōta a Shibuya, e la dinamica lotta tra Kuina e Last Boss con tanto di luci stroboscopiche sullo sfondo.

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Pubblicato da Manuela Greco

Classe ’92, appassionata di serie TV, film, libri, anime, manga e di tutto ciò che è nerd da che ne ha memoria.

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