Manuela Greco
In attesa di tornare nel mondo di Hunger Games con La ballata dell’usignolo e del serpente, in uscita sul grande schermo il prossimo 15 novembre, scopriamo i migliori personaggi della trilogia originale e del suo spin-off prequel.
⚠️ Attenzione! Seguono spoiler da Hunger Games, La ragazza di fuoco, Il canto della rivolta e La ballata dell’usignolo e del serpente! ⚠️
Hunger Games e La ballata dell’usignolo e del serpente: i 10 migliori personaggi
1. Katniss Everdeen
Katniss Everdeen non è solo l’eroina dalla saga di Suzanne Collins, ma è anche uno dei migliori esempi di rappresentazione femminile in un racconto di formazione.
Lontana da qualsiasi stereotipo di genere, Katniss è una guerriera forte e coraggiosa, una ribelle che non ha paura di sfidare i potenti, ma è allo stesso tempo una ragazza empatica, matura, materna, che detesta l’idea di uccidere nonostante il contesto di guerra, che prende a cuore i più deboli e che decide di combattere proprio per non lasciare soli gli indifesi.
Malgrado il ruolo da ghiandaia imitatrice le sia stato in parte imposto, Katniss lo fa suo per garantire a Panem un futuro migliore, anche se questo significa sacrificare se stessa.
2. Finnick Odair
Quando facciamo la sua conoscenza ne La ragazza di fuoco, Finnick ci viene presentato come un pavone pieno di sé: un bravo combattente, un ragazzo di bell’aspetto e soprattutto un alleato inaffidabile nell’arena.
In realtà si tratta solo di un pregiudizio di Katniss, perché in breve tempo scopriamo chi è realmente Finnick Odair: durante i giochi salva la vita a Peeta, guarda le spalle a Katniss e fa quanto è in suo potere pur di tenere Megs in vita il più a lungo possibile.
Quando lo ritroviamo nel Distretto 13, scopriamo che dietro l’atteggiamento spavaldo che mostra nell’edizione della memoria, Finnick ha un passato traumatico come tutti gli altri vincitori, passato che è finalmente pronto a rivelare al mondo intero.
3. Peeta Mellark
Il ragazzo del pane, “il dente di leone che fiorisce a primavera, il giallo brillante che significa rinascita anziché distribuzione” Peeta Mellark rappresenta la speranza nel mondo corrotto di Capitol City, non solo in relazione al personaggio di Katniss, ma a tutto l’universo narrativo di Hunger Games.
In un contesto di guerra e di giochi al massacro, ciò a cui Peeta tiene di più non è la propria vita, ma l’integrità morale che lo contraddistingue.
Il ragazzo sa di non avere speranze nell’arena, e lotta per quello a cui tiene davvero: salvare Katniss e restare se stesso, facendo in modo che Capitol City non cambi il suo buon cuore.
4. Johanna Mason
Sfrontata, disinibita e sicura di sé, Johanna Mason non ha peli sulla lingua ed è disposta anche a risultare impopolare o a mettersi nei guai pur di rimanere fedele a se stessa.
Caratterizzata da un temperamento irruento e poco incline alle relazioni umane, sa però mettere da parte le antipatie personali quando si tratta di combattere per una causa più importante come quella della rivoluzione.
5. Coriolanus Snow
Nella trilogia originale di Suzanne Collins, Snow è solo il malvagio presidente che abusa del suo potere per tenere in pugno un’intera nazione. La ballata dell’usignolo e del serpente ci porta indietro nel tempo e ci fa scoprire come il giovane Coriolanus è diventato il presidente Snow.
Ambiguo e moralmente grigio, Corio vive nel corso del romanzo un interessante dilemma morale: quanto è disposto a sacrificare per ottenere il tanto bramato potere?
Ciò che è più interessante del suo percorso verso il lato oscuro è che le sue scelte vengono sì contestualizzate (la povertà e l’influenza negativa della dottoressa Gaul ne sono l’esempio lampante), ma mai giustificate dalla scrittura di Suzanne Collins.
6. Haymitch Abernathy
Gli Hunger Games lasciano nei sopravvissuti traumi e ferite da cui è impossibile guarire. Haymitch, come Katniss e Peeta, ne è l’esempio lampante.
Aver sperimentato l’arena è stato solo l’inizio per Haymitch, che si è poi ritrovato a fare da mentore a dozzine di ragazzi che non ha mai potuto realmente aiutare. Il bere è diventato il solo meccanismo di copying che gli ha permesso di sopravvivere agli orrori dei giochi, anche se nel processo ha quasi perso se stesso.
7. Tigris Snow
Ne Il canto della rivolta facciamo fugacemente la sua conoscenza quando offre un rifugio al gruppo di Katniss, braccata dagli uomini di Snow. Scopriamo che è una reietta costretta a vivere nell’ombra a causa del suo aspetto fisico ormai poco piacente agli occhi del cugino Coriolanus.
La ballata dell’usignolo e del serpente ci presenta una Tigris nel fiore degli anni: punto di riferimento di Snow, la ragazza è dolce ed empatica, e nonostante provenga da Capitol City, è partecipe del dolore degli abitanti dei distretti. Sa cosa significa soffrire la fame ed è uno dei pochi personaggi della saga che riesce ad avere su Corio un’influenza positiva.
8. Lucy Gray Baird
Potremmo definire Lucy Gray come la summa delle principali caratteristiche di Katniss e Peeta: combattiva e ribelle come la prima, scaltra e riflessiva come l’altro, Lucy sa bene come sopravvivere dentro e fuori dall’arena.
È in grado, all’occorrenza, di tirar fuori le unghie se si tratta di difendersi dai nemici più ostinati (come nel finale de La ballata dell’usignolo e del serpente), ma anche di sapersi vendere agli occhi di Capitol City.
9. Cinna
Con Alma Coin, Hunger Games ci ha insegnato che non tutti i ribelli hanno il cuore puro, con Cinna, al contrario, scopriamo che a Capitol non sono tutti mele marce. Non solo Cinna è il primo amico di Katniss durante le settimane che precedono gli Hunger Games, ma riesce a compiere dei piccoli gesti rivoluzionari col suo talento di stilista, come quando crea per Katniss il vestito da sposa che rivela poi una ghiandaia imitatrice.
10. Effie Trinket
In un universo tetro come quello di Hunger Games, Effie Trinket è la ventata d’aria fresca di cui a volte si ha bisogno. Nel suo essere superficiale, altezzosa e sopra le righe, il personaggio risulta assolutamente spassoso!
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