Heartbreak High 2 tra alti e bassi, la recensione4 min di lettura —

Heartbreak High 2 tra alti e bassi, la recensione — 4 min di lettura —

A circa due anni dalla prima stagione, Heartbreak High è tornata su Netflix con un nuovo ciclo di episodi che ci riportano alla scuola superiore di Hartley insieme ad Amerie, Darren, Quinni e tutto il loro gruppo di amici, amanti e rivali.

La narrazione riprende le fila direttamente dal finale scorsa stagione: dopo gli eventi traumatici che li avevano coinvolti durante il music festival, Harper sembra finalmente pronta a dimenticare e voltare pagina mentre Ca$h è attanagliato dal senso di colpa e ancora coinvolto suo malgrado nei giri loschi di Chook.

Il primo paio di episodi esplora in maniera complessa, veritiera e soddisfacente le conseguenze psicologiche che i due personaggi sono costretti a subire: il trauma, la vergogna, i conti in sospeso, il senso di colpa, i pregiudizi, lo sguardo altrui e le difficoltà nel tentare di ricominciare da capo e tornare a vivere.

Alti e bassi in Heartbreak High stagione 2, la recensione

Tuttavia, dopo un inizio che si riallaccia direttamente agli eventi cardine della scorsa stagione, Heartbreak High 2 vira in tutt’altra direzione mettendo da parte i personaggi cardine dei primi otto episodi della serie e proponendo agli spettatori un nuovo mistero pronto a muovere la macrostoria: stavolta ad Amerie non spetta scoprire cosa abbia causato la fine della sua amicizia con Harper ma chi sia lo stalker che sembra intenzionato a smascherarla e rovinarle la reputazione.

Un cambio di rotta che comprendiamo nell’ottica di dare freschezza alla storia narrata, ma che non condividiamo del tutto dal momento che tutto il percorso di Harper in particolare viene come mozzato e al suo personaggio non viene concessa una vera e propria conclusione.

Ci sono degli spunti narrativi interessanti, come la sfiducia della ragazza nella giustizia che non la tutela in quanto vittima ma sembra pronta a colpevolizzarla perché “non suscita abbastanza empatia”. O ancora c’è un accenno alla necessità da parte di Harper di riappropriarsi del proprio corpo dopo la violenza, di rientrare in contatto con le proprie emozioni, di riuscire ad aprirsi a una relazione sana con Ant. Ma il tutto resta fin troppo vago, soprattutto se paragonato allo spessore e all’importanza del personaggio di Harper nella prima stagione.

Il principale problema delle nuove puntate è proprio quello di non riuscire a dare ampio respiro a determinati sviluppi narrativi. Non solo Harper, ma tutti i personaggi faticano a esprimersi come potrebbero. Sia il triangolo amoroso formato da Amerie, Malakai e Rowan che le difficoltà della difficile situazione in cui si trova Ca$h, ad esempio, cambiano e si evolvono di episodio in episodio forse in maniera troppo repentina.

Come si sente Amerie dopo aver abortito? Cosa spinge Malakai ad allontanarsi da lei e innamorarsene di nuovo? Cosa prova Ca$h nei confronti di Chook? Gli è grato per essersi preso cura di lui e si sente colpevole per volergli bene? Oppure in lui ha prevalso il disprezzo per aver fatto del male ad Harper e si sente semplicemente in debito con lui, imprigionato in una vita che non ha mai voluto?

La trama della seconda stagione, tra la backstory di Rowan, la ricerca dello stalker, le elezioni studentesche e le conseguenze degli eventi del primo ciclo di episodi è talmente corposa che risulta davvero difficile approfondire i sentimenti dei personaggi nel caos degli eventi che li coinvolgono.

Molto probabilmente i nei della seconda stagione di Heartbreak High sono da imputare più ai tempi sempre più stretti delle serie TV di ultimissima generazione (otto episodi sono veramente pochi per sviluppare a dovere un vasto gruppo di personaggi!) che alla sceneggiatura, che salvo alcune trovate poco originali e pur non raggiungendo la potenza emotiva della prima stagione, resta comunque abbastanza solida.

Forse sarebbe bastata una manciata di episodi in più per sviluppare trame e sottotrame in maniera più approfondita.

Nonostante alcune critiche, restano ottimi alcuni momenti in particolare, come la tensione palpabile in tutte le scene di cui Chook è protagonista, la satira sulle “discriminazioni” che i maschi-bianchi-etero-cis™️ sono costretti a subire, o ancora il dibattito studentesco in cui Quinni brilla grazie all’empatia e alla dolcezza che da sempre la contraddistinguono.

Ma la punta di diamante della seconda stagione di Heartbreak High è senza ombra di dubbio la dinamica della relazione tra Spider e Missy. Eredi di Seth e Summer, di Tinelli e Valentina, di Otis e Ruby, i due ragazzi, diversi come il giorno e la notte, scoprono di nutrire sentimenti di natura romantica l’uno per l’altra e, nonostante un inizio in cui faticano e si vergognano anche un po’ di venire allo scoperto come coppia, riescono ad andare oltre le differenze e si spronano a essere migliori. Missy rivela un lato molto umano e sensibile quando scopre quanto sia difficile per Spider vivere con una madre completamente anaffettiva, mentre lui riesce a superare il blocco emotivo che non gli permetteva di darsi completamente ai suoi partner, e ad allontanarsi dagli ideali distorti di mascolinità tossica che professava.

Pur coi suoi alti e bassi, la seconda stagione di Heartbreak High resta comunque molto godibile e ben scritta, capace com’è di esplorare territori oscuri, ma anche e soprattutto di brillare nel rappresentare degli stereotipi in maniera divertente, fresca, ironica e sagace.

 

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Pubblicato da Manuela Greco

Classe ’92, appassionata di serie TV, film, libri, anime, manga e di tutto ciò che è nerd da che ne ha memoria.

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