MCU: tutti i film della Fase 4 dal migliore al peggiore7 min di lettura —

MCU: tutti i film della Fase 4 dal migliore al peggiore — 7 min di lettura —

La Fase 5 del Marvel Cinematic Universe ha appena preso il via con Ant-Man e Guardiani della Galassia Vol. 3, eppure non abbiamo ancora elaborato i film e le serie che hanno caratterizzato la lunghissima e scostante Fase 4. Guardiamo in retrospettiva al passato, facciamo un piccolo salto indietro nel tempo e scopriamo quali sono stati i migliori e quali i peggiori titoli della saga del Multiverso.

I film della Fase 4 del MCU dal migliore al peggiore

1. WandaVision

A fare da apripista alla Fase 4 del MCU è stata WandaVision, serie a cui si devono tante prime volte: non solo è stata la prima produzione della saga del Multiverso, ma anche e soprattutto il primo titolo Marvel ad aver messo da parte l’azione per concentrarsi maggiormente sulla psicologia dei personaggi.

WandaVision è lontanissima dallo stile dei cinecomic: è introspettiva, è un viaggio nel dolore e una metafora dell’elaborazione del lutto.

Salvo il deludente finale di stagione, la serie ha portato una qualità inedita nelle sceneggiature del Marvel Cinematic Universe e ci ha illusi facendoci credere che la Fase 4 potesse alzare l’asticella e maturare insieme al suo pubblico, ma era solo l’inizio e le premesse non sarebbero state mantenute…

2. Moon Knight

Sulla scia di WandaVision, anche Moon Knight sembrava aver dato una nuova direzione al MCU. Con Scarlet Witch avevamo affrontato il dolore della perdita, mentre con Marc ci siamo trovati di fronte a una narrazione che, dietro ai costumi da supereroi, si affacciava a un discorso molto più complesso legato ai traumi, al ritorno del rimosso e più in generale alla salute mentale.

Prima ancora che un nuovo eroe, il protagonista rappresentava un adulto che doveva guarire affrontando i demoni del proprio passato.

Se i film e le serie che l’avevano preceduto avevano dei sottotesti molto più semplici, Moon Knight ha dato vita a una narrazione stratificata capace di aprirsi a letture e interpretazioni più profonde. 

Ad oggi possiamo affermare che dei lavori successivi a Moon Knight solo Guardiani della Galassia 3 è stata una visione realmente all’altezza delle aspettative.

3. Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli

Fresco, colorato e dinamico, Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli è il migliore tra i lungometraggi della Fase 4 del MCU.

Soprattutto per chi, come noi, apprezza particolarmente miti e figure che fanno parte del folklore orientale, il film è un vero e proprio spasso.

Shang-Chi rappresenta una novità per il Marvel Cinematic Universe, che si è finalmente aperto a storie differenti prendendo anche qualche spunto dal cinema asiatico nella messa in scena.

Vera chicca del film sono infatti le scene di combattimento particolarmente coreografiche, ben lontane dalle scazzottate che eravamo soliti vedere negli altri Marvel.

4. Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Il problema più grande di Doctor Strange 2 è l’esser caduto nello stereotipo della donna incapace di gestire un potere troppo grande per lei, che cede alla propria emotività e ha bisogno di un eroe che la fermi.

Nonostante ciò, il cliché è quantomeno contestualizzato, ha delle attenuanti (vediamo anche numerose versioni di Strange vittime del Darkhold) e Wanda continua a essere uno dei personaggi meglio approfonditi nel franchise. Il suo percorso (per quanto fastidioso in termini di rappresentazione femminile) è abbastanza lineare rispetto all’avventura precedente e riusciamo non solo a comprenderla nei suoi momenti peggiori, ma addirittura a fare il tifo per lei!

5. Spider-Man: No Way Home

Pur se stracolmo di buchi narrativi (anzi, di vere e proprie voragini), Spider-Man: No Way Home è perfetto come esperimento nostalgico. Non solo dà al Peter di Tom Holland un background e uno spessore che ancora gli mancavano, ma strizza l’occhio ai fan dei vecchi Spiderman con la presenza delle incarnazioni del personaggio di Andrew Garfield e Tobey McGuire e tutti gli storici nemici che i due hanno affrontato nella rispettive saghe.

6. The Falcon and the Winter Soldier

The Falcon and the Winter Soldier racconta la vita di Bucky e Sam dopo gli eventi di Endgame e affronta la tematica del razzismo e la prospettiva di un cambiamento.

Una visione decisamente piacevole, ma che sarebbe stata ancora più interessante se avesse avuto un approfondimento più importante anche sui traumi di Bucky.

7. Hawkeye

Inaspettatamente, Hawkeye si è rivelato un prodotto dolce, carino e con tanto cuore nella Fase 4 del MCU. Una storia natalizia che permette a Clint di venire a patti col senso di colpa per la perdita di Natasha e trovare finalmente la pace nella famiglia che si è costruito, non solo quella di sangue, ma anche quella degli Avengers con vecchi e nuovi alleati.

8. Black Widow

Classicone Marvel con tanta azione, ironia e momenti badass, Black Widow ci ha regalato l’ultima apparizione dell’amata Vedova Nera all’interno del franchise e che ha simboleggiato il passaggio di testimone da Natasha a Yelena.

Non il migliore, non il peggiore, ma necessario agli spettatori per dare l’addio definitivo al personaggio interpretato da Scarlett Johansson, che in Avengers: Endgame non era stato celebrato a sufficienza.

9. I Am Groot + Werewolf by Night Special + The Guardians of the Galaxy Holiday Special

Senza infamia e senza lode, questi tre speciali ci hanno aiutati a ingannare l’attesa tra una grossa uscita e l’altra nella Fase 4 del MCU.

12. Loki

Il personaggio di Loki ha sempre sofferto di una scrittura discontinua e scostante. Il percorso che ci aspettavamo da lui era quello di un villain terribile e pericoloso da scoprire un po’ alla volta, che sarebbe pian piano andato incontro a un’umanizzazione e avrebbe infine lottato dalla parte del bene.

Purtroppo, però, la sua è stata un’evoluzione a singhiozzo: per ogni passo avanti Loki ne ha sempre fatti tre indietro, e con queste deboli premesse l’idea di una serie da protagonista non sembrava poi così entusiasmante, soprattutto se consideriamo che avrebbe seguito una variante del personaggio che ancora non aveva mostrato il suo lato più sensibile.

Le cose sono anche peggiorate quando la prima stagione della serie è stata distribuita su Disney+: un target di riferimento poco chiaro, un cattivo (Kang) affatto carismatico e un comprimario (Sylvie) dannatamente insopprimibile e infantile.

13. Thor: Love and Thunder

Che la saga di Thor non avesse una direzione l’avevamo capito già dal secondo capitolo, ma Thor 4 riesce a essere addirittura peggiore di quel che ci aspettavamo.

Oltre al classico umorismo Marvel che ha smesso di far ridere dal minuto 0 e che qui diventa addirittura demenziale, il film risulta un vero e proprio insulto quando tenta di inserire una tematica – quella della malattia di Jane – fin troppo seria e delicata per il tono scanzonato del progetto.

14. Black Panther: Wakanda Forever

Ci rendiamo conto che sia stato un film difficile da scrivere e portare sullo schermo per la prematura scomparsa dell’attore Chadwick Boseman, ma purtroppo gli sceneggiatori non sono stati in grado di creare una trama coinvolgente o dare risalto a vecchi e nuovi personaggi.

Il risultato è un film lento e noioso, di quelli che controlli continuamente l’orologio per vedere quanto manca alla fine. Non il massimo per un franchise che punta al puro e semplice intrattenimento disimpegnato da sempre.

15. What If…?

Doveva essere la grande novità dell’Universo Marvel, un racconto animato che esplorasse il concetto di Multiverso facendoci conoscere decine di nuove versioni dei personaggi e dei mondi che abbiamo imparato a conoscere e amare, ma il risultato è piuttosto scialbo.

Il formato antologico con episodi da venti minuti non ha permesso l’approfondimento adeguato di un concetto estremamente affascinante.

16. Ms. Marvel

Forse siamo un po’ troppo fuori target per apprezzare appieno Ms. Marvel, ma anche nel paragone con altri prodotti tween la serie non risulta un esperimento vincente.

Dovremmo sentirci vicini alla protagonista, fare il tifo per lei ed essere soddisfatti del riscatto che ottiene grazie ai nuovi poteri, ma Ms. Marvel fallisce nel creare un legame con lo spettatore, che rimane indifferente alla visione fino all’ultimo episodio.

17. She-Hulk: Attorney at Law

C’era grande aspettativa attorno a questo titolo, soprattutto per la presenza dell’amato Charlie Cox (indimenticato Matt Murdock in Daredevil di Netflix) nel cast. Eppure la serie è passata velocemente nel dimenticatoio, tranne per un dettaglio che purtroppo tormenta ancora i nostri incubi peggiori: la terribile CGI sulla protagonista.

18. Eternals

L’ultima postazione spetta al film di Chloé Zao con protagonisti Richard Madden e Gemma Chan.

I pochi lati positivi della pellicola (principalmente la caratterizzazione di Druig e quel breve cenno a una possibile dinamica di odio/amore queer con Ikaris) non bastano a bilanciare un polpettone che si spaccia per cinema d’autore ma che è in realtà un’opera pretenziosa, pesante e di una lentezza ingiustificabile con un gruppo troppo allargato di personaggi che fanno fatica a trovare la propria dimensione.

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Pubblicato da Manuela Greco

Classe ’92, appassionata di serie TV, film, libri, anime, manga e di tutto ciò che è nerd da che ne ha memoria.

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