Tutte le inconsistenze in Spider-Man: No Way Home4 min di lettura —

Tutte le inconsistenze in Spider-Man: No Way Home — 4 min di lettura —

Quando un evento del calibro di Spider-Man: No Way Home arriva al cinema dopo mesi e mesi di attesa spasmodica, la risposta dei fan è quasi inevitabilmente entusiastica.

Attenzione! Seguono SPOILER da Spider-Man: No Way Homeme

Il terzo film della trilogia con Tom Holland è arrivato con un carico emotivo non indifferente. Non solo ha conferito al protagonista una complessità psicologica che nei primi due capitoli mancava, ma ha anche giocato la sua carta vincente – quella del fanservice – alla perfezione, riempiendo la pellicola di richiami alle precedenti avventure cinematografiche dell’Uomo Ragno e di riferimenti ad altri cinecomic del tutto inaspettati.

La presenza di Tobey Maguire e di Andrew Garfield, così come quella dei nemici storici delle due vecchie incarnazioni di Spidey, ha permesso ai fan di vecchia data di rivivere quelle stesse emozioni, aggrapparsi ai ricordi e lasciarsi cullare da una piacevole nostalgia.

Se dal punto di vista emotivo Spider-Man: No Way Home funziona alla grande e riesce a maturare e a evolversi insieme al suo protagonista (Peter smette definitivamente i panni del ragazzino e si affaccia per la prima volta al mondo degli adulti), lo stesso non può dirsi per quanto riguarda la trama, che se analizzata a mente fredda, lasciando da parte quel fanservice di cui la pellicola si nutre e vive, presenta una serie di problemi logici e di continuità.

I buchi di trama in Spider-Man: No Way Home

È un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Sebbene chi scrive abbia apprezzato l’operazione nostalgica messa in atto dal film con Tom Holland, ci sono degli errori nel nuovo Spider-Man su cui non si può soprassedere, dei buchi di trama che, in realtà, sono delle enormi voragini.

Curare i villain, e poi?

Quando l’incantesimo di Stephen Strange va storto e richiama i nemici di Spider-Man da tutti gli universi nell’istante precedente alla loro morte, l’unica soluzione per rimettere tutto al suo posto sembra essere quella di catturarli e rispedirli ognuno nella propria realtà e linea temporale.

Peter, però, non ritiene corretto condannarli al loro destino e così sceglie di opporsi a Strange e di provare a “curare” le anomalie che hanno reso Goblin e co. i nemici giurati di Spider-Man.

Quella che inizialmente sembra un’impresa impossibile va a gonfie vele quando ad aiutare Peter intervengono anche le incarnazioni di Maguire e Garfield. Attraverso la tecnologia, Doc Ock, Green Goblin, Electro, Sandman e Lizard vengono curati e sono pronti a tornare nel loro rispettivi universi.

Qui sorgono dei dubbi: se faranno ritorno al momento stesso in cui sono stati prelevati dai loro mondi (nell’istante precedente alla loro definitiva dipartita), il fatto che siano tornati buoni risulterà vano perché andranno comunque incontro alla morte. E se, invece, come immagina Peter, verranno spediti più indietro nel tempo, a prima ancora di trasformarsi in dei mostri, allora il loro destino (e quello dei due Peter) verrà totalmente riscritto: non cederanno mai al lato oscuro e non si scontreranno mai con Spider-Man oppure si creerà un’altra diramazione temporale e quanto accaduto nei tre film di Tobey Maguire e nei due di Andrew Garfield rimarrà intatto?

La redenzione di Octopus

In Spider-Man 2 assistiamo alla lotta senza esclusione di colpi tra Peter e il Doctor Octopus. Tuttavia, nonostante si sia reso colpevole di azioni efferati, il personaggio di Alfred Molina va incontro infine una redenzione: durante l’ultima battaglia con Spidey riesce a riprendere il controllo dei tentacoli impazziti e si sacrifica affermando di non voler morire da mostro.

Il fatto che in No Way Home sia Peter a riportarlo sulla retta via curandolo tramite un marchingegno che gli permette di dominare il mostro dentro di lui vanifica il suo arco di redenzione, che non parte più dal desiderio di Octopus di migliorarsi, ma da un intervento esterno.

E se torniamo all’ipotesi che i nemici vengano rispediti al momento della loro morte, allora dobbiamo pensare che il cambiamento del Doc Ock sia stato la conseguenza di quanto accaduto nell’universo di Tom Holland.

Perché Electro ha attraversato il Multiverso?

L’incantesimo del Doctor Strange che avrebbe dovuto cancellare dalla memoria del mondo intero la vera identità di Spider-Man viene inevitabilmente compromesso e si trasforma in un invito nel loro universo per tutti i nemici che conoscevano il volto dietro la maschera da Uomo Ragno. Peccato che l’Electro di Jamie Foxx non avesse mai scoperto che l’Uomo Ragno da cui era ossessionato era Peter Parker in The Amazing Spider-Man 2, un dettaglio che viene oltretutto ribadito in No Way Home quando, una volta sconfitto, Max Dillon vede per la prima volta il viso del supereroe.

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Pubblicato da Manuela Greco

Classe ’92, appassionata di serie TV, film, libri, anime, manga e di tutto ciò che è nerd da che ne ha memoria.

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