Le bacchette di Harry Potter, come funzionano e perché Harry è il Padrone della Morte13 min di lettura —

Le bacchette di Harry Potter, come funzionano e perché Harry è il Padrone della Morte — 13 min di lettura —

Le bacchette sono in Harry Potter una sorta di esseri semi-senzienti, con sentimenti e vita propri.

“È la bacchetta a scegliere il mago”, dice Ollivander quando Harry Potter mette piede nella sua bottega a Diagon Alley prima di iniziare il suo primo anno di istruzione a Hogwarts.

E se è vero che alcune possono essere ereditate (la prima bacchetta di Ron era appartenuta al fratello Charlie, quella di Neville e suo padre), in generale vale la regola per cui ciascuna bacchetta piega la propria volontà al mago prescelto.

Ciò significa che se un mago fa uso di una bacchetta che non gli appartiene, potrà sì essere capace di usarla, ma questa non gli risponderà a dovere.

Non a caso le bacchette ereditate vengono presto distrutte. Nel caso particolare di Neville, il ragazzo perde la sua durante la battaglia nell’Ufficio Misteri. Vale la pena notare che si tratta di una bacchetta che non gli aveva mai risposto a dovere, tanto che Neville non era mai riuscito a mostrare tutto il suo potenziale magico.

Durante il sesto e settimo anno, invece, il talento di Neville diventa più evidente, forse proprio grazie alla sua nuova bacchetta magica.

Dopo gli eventi di Villa Malfoy, per esempio, Hermione non è più in possesso della sua prima bacchetta. Usa invece quella della strega cattiva Bellatrix, che tuttavia non riesce a sentire propria. La ragione risiede nel fatto che Hermione non ha mai vinto la bacchetta della Mangiamorte, l’ha solo presa in prestito.

«La odio» mormorò. «La detesto. La sento sbagliata, non va bene per me… è come un pezzo di lei».

Legno delle bacchette e affinità coi proprietari

Ogni tipo di legno utilizzato per le bacchette ha una propria personalità. Ed è per questo che le bacchette scelgono il mago le cui caratteristiche più si avvicinano alle proprie.

Le bacchette di Harry Potter, Ron Weasley e Hermione Granger

Le bacchette di Harry e Voldemort hanno nuclei gemelli, ma il legno che li racchiude è diverso.

La bacchetta di Harry Potter, infatti, è fatta di legno di agrifoglio, simbolo in molte culture di vita e rinascita (la piuma di Fenice, poi, che costituisce il nucleo della bacchetta, è una reiterazione dello stesso concetto).

Nel calendario celtico, l’agrifoglio è il legno associato al periodo che va dall’8 luglio al 4 agosto ed Harry è nato proprio in questo periodo dell’anno (31 luglio). Sempre secondo il calendario celtico, l’agrifoglio è associato, quando si dice il caso, alla qualità per antonomasia dei Grifondoro: il coraggio.

Come per Harry, anche la bacchetta di Ron ha un legame con il compleanno del mago: il frassino è infatti associato al periodo che va da 18 febbraio al 17 marzo. Il compleanno di Ron Weasley è il primo marzo.

Nel calendario celtico, la vite, materiale della bacchetta di Hermione, è il legno delle settimane che vanno dal 2 al 29 settembre. Il compleanno di Hermione è il 19.

Rowling ha rivelato di aver scoperto per caso che il legno della bacchetta di Harry avesse questo legame col suo compleanno nel calendario degli alberi celtico. Solo dopo, allora, ha scelto per Ron e Hermione delle bacchette che corrispondessero alle loro date di nascita, in modo da mostrare una connessione scritta nelle stelle tra i tre protagonisti della saga.

La bacchetta di Draco Malfoy

Nonostante Rowling abbia ribadito di aver assegnato solo le bacchette di Harry, Ron e Hermione sulla base del calendario Celtico, anche quella di Draco Malfoy corrisponde al giorno del suo compleanno. Nato il 5 giugno, Draco ha una bacchetta di biancospino. Nel calendario celtico è il legno assegnato al periodo tra il 13 maggio e il 9 giugno.

Harry Potter: i nuclei delle bacchette e cosa significano

Così come con il legno, anche il nucleo delle bacchette ha un preciso significato nel mondo di Harry Potter. E non potrebbe essere altrimenti visto il ruolo che ricoprono nella sconfitta di Voldemort.

Un estratto sul sito Wizarding World riporta uno studio di Ollivander sui nuclei delle bacchette. Nel pezzo leggiamo:

All’inizio della mia carriera, osservando mio padre, fabbricante di bacchette anche lui, lavorare con materiali di scarsa qualità come il pelo di kelpie, ho concepito l’ambizione di scoprire quali fossero i nuclei migliori e di lavorare solo con quelli quando sarebbe arrivato il mio momento di rilevare l’attività di famiglia. E così ho fatto. Dopo molti esperimenti e ricerche, sono giunto alla conclusione che solo tre sostanze producono bacchette della qualità a cui sono felice di dare il mio illustre nome: il crine di unicorno, la corda di cuore di drago e la piuma di fenice. Ognuno di questi materiali, costosi e rari, ha proprietà distinte. Quanto segue rappresenta un breve riassunto delle mie ricerche su ciascuno dei tre Nuclei Supremi. Il lettore deve tenere presente che ogni bacchetta è il composto del suo legno, del suo nucleo e dell’esperienza e della natura del suo proprietario; che le tendenze di ciascuno possono controbilanciare o prevalere sull’altro; quindi questa può essere solo una panoramica molto generale di un argomento immensamente complesso.

Secondo quanto leggiamo, le bacchette con crine di unicorno (come quella di Draco Malfoy) sono le più affidabili e le più difficili da piegare alle Arti Oscure. Sono bacchette fedeli e rimangono fortemente legate al loro primo proprietario. Il loro unico svantaggio sta nel fatto di non essere tra i nuclei più potenti, anche se un legno resistente può certamente compensare questo difetto.

Le bacchette con nucleo di cuore di drago (per esempio, quella di Hermione Granger), invece, sono le più potenti di tutte, ma tendono a cambiare facilmente padrone.

Queste bacchette tendono a piegarsi facilmente alle Arti Oscure e hanno un caratterino niente male, che può causare disastrosi incidenti nelle mani sbagliate.

Infine, c’è la piuma di Fenice (le bacchette di Harry e Voldemort). Le bacchette con questo nucleo sono capaci di grandi prodezze, hanno iniziativa e possono agire di loro spontanea volontà, ignorando i desideri del mago che le impugna. Proprio per questo, le bacchette con nucleo di Fenice scelgono il loro potenziale proprietario con cautela ed è quasi impossibile che concedano la propria fedeltà a un secondo proprietario.

Harry padrone della Morte: la Bacchetta di Sambuco

Per vincere una bacchetta nel mondo di Harry Potter, il mago deve sconfiggerne il proprietario, anche se è un fatto molto raro: le bacchette, in generale, tendono ad apprezzare il loro primo padrone. Va da sé che non ogni incantesimo Expelliarmus risulta nell’appropriazione da parte di una mago della bacchetta dell’avversario.

Se anche un mago viene disarmato o perde un duello, la bacchetta ha con il proprietario un’affinità tale da non abbandonarlo poi tanto facilmente.

Nella saga di Harry Potter, infatti, l’incantesimo di disarmo ha avuto esito diverso solo due volte: quando Draco Malfoy ha disarmato Silente sulla Torre di Astronomia e quando Harry ha disarmato Draco a Villa Malfoy.

La Bacchetta di Sambuco, probabilmente vista la sia natura eccezionale (è uno dei Doni della Morte), è l’unica ad essere completamente priva di sentimenti. È leale solo alla forza, il che significa che se vinta, la sua lealtà cambia immediatamente. Nel momento in cui Draco ha disarmato un Silente morente per via della maledizione dell’anello e ulteriormente indebolito a causa della pozione velenosa bevuta nella grotta, la bacchetta ha riconosciuto un nuovo padrone.

Così, quando Harry disarma Draco e fa sua la bacchetta di biancospino del rivale, diventa automaticamente anche padrone dell’altra bacchetta in possesso del giovane Malfoy: la Stecca della Morte.

La dinamica viene spiegata da Harry stesso durante la Battaglia di Hogwarts del 2 maggio 1998.

«Quella bacchetta non funziona ancora bene perché hai assassinato la persona sbagliata. Severus Piton non è mai stato il vero padrone della Bacchetta di Sambuco. (…) Piton non ha mai sconfitto Silente! Hanno deciso insieme la sua morte! Silente voleva morire imbattuto, essere l’ultimo vero padrone della Bacchetta! Se tutto fosse andato come previsto, il potere della Bacchetta sarebbe morto con luì, perché non gli sarebbe mai stata vinta! (…) Possedere la Bacchetta non basta! Tenerla, usarla non la rende davvero tua. Non hai sentito Olivander? è la bacchetta che sceglie il mago… la Bacchetta di Sambuco ha riconosciuto un nuovo padrone prima della morte di Silente, qualcuno che non l’ha mai nemmeno sfiorata. Il nuovo padrone ha tolto la Bacchetta a Silente contro la sua volontà, senza mai capire cosa aveva fatto, o che la bacchetta più pericolosa del mondo gli aveva offerto la sua obbedienza. (…) Il vero padrone della bacchetta di sambuco era Draco Malfoy. (…) È troppo tardi. Hai perso l’occasione. Sono arrivato prima io. Ho battuto Draco settimane fa. Gli ho portato via questa. (…) La bacchetta che hai in mano sa che il suo ultimo proprietario è stato Disarmato? Perché se lo sa… sono io il vero padrone della Bacchetta di Sambuco».

Biancospino e nucleo di crine di unicorno: la bacchetta che uccide Voldemort

In Harry Potter e la Pietra Filosofale, Harry incontra Draco da Madama McClan, a Diagon Alley. Draco gli dice che sua madre è in giro a dare un’occhiata alle bacchette. Se anche la frase inizialmente potrebbe suggerire che sia stata Narcissa ad acquistare la bacchetta per il figlio, scegliendola in prima persona, le parole di Ollivander confermano il contrario:

«Biancospino e crine di unicorno. Dieci pollici esatti. Sufficientemente elastica. Questa era la bacchetta di Draco Malfoy».

«Era?» ripeté Harry. «Non è più sua?»

«Forse no. Se tu l’hai presa…»

Ciò significa che Narcissa stava con ogni probabilità confrontando la qualità delle bacchette prima di scegliere in quale bottega acquistare quella del figlio.

Possiamo dunque escludere la possibilità che la bacchetta di biancospino non abbia mai scelto Draco. Ma allora perché gli ha voltato le spalle?

La ragione per cui la bacchetta di biancospino abbia giurato fedeltà a Harry è ignota. Anche se Ollivander spiega che “quando una bacchetta è stata vinta, la sua fedeltà cambia”, non sappiamo mai veramente perché lo abbia fatto. Ma possiamo ipotizzare che la bacchetta di Draco sapesse di avere un compito importante da svolgere. Forse sapeva che quella di Sambuco, momentaneamente in possesso di Voldemort ma appartenente proprio a Draco, doveva riconoscere in Harry il suo nuovo padrone. Forse la volontà della bacchetta ha operato in accordo con la profezia della professoressa Cooman per rovesciare Voldemort una volta per tutte. O forse, stanca di essere usata contro la propria natura a scopi oscuri (attraverso le sue visioni, Harry scopre che Draco viene usato da Voldemort e costretto sotto minaccia a torturare altri Mangiamorte), la bacchetta ha scelto qualcuno che la usasse per fare magia bianca.

Secondo il folklore sulle bacchette magiche creato appositamente per l’universo narrativo di Harry Potter, le bacchette di biancospino sarebbero “più a loro agio” con un mago che sta attraversando un periodo turbolento.

Draco Malfoy è stato particolarmente sotto pressione durante il sesto anno a Hogwarts e ancor di più durante il periodo trascorso a casa con Voldemort l’anno successivo. Harry è stato padrone della stessa bacchetta in un periodo altrettanto difficile: l’ha fatta sua giusto in tempo per derubare una banca e combattere la battaglia della sua vita.

La bacchetta di Draco e Harry ha quindi dato il suo meglio durante il convulso periodo della seconda ascesa al potere di Voldemort.

Ma una bacchetta non è fatta solo del suo involucro. Tanto peso ha il suo nucleo magico.

Durante gli anni della sua prima adolescenza, Draco mostrava una certa predilezione per le Arti Oscure. Tuttavia non ne ha mai fatto uso fino al compimento dei sedici anni, quando ha scagliato la Maledizione Imperius su Madama Rosmerta (rimasta sotto il suo influsso per un anno intero) e una serie di Cruciatus con i colleghi Mangiamorte dei quali Voldemort si mostrava insoddisfatto.

Ironicamente, è proprio in questo periodo che Draco inizia a capire di non potersi spingere oltre, facendo la volontà della bacchetta che a undici anni lo ha scelto.

Ciò forse significa che quella bacchetta ha sempre saputo qualcosa di cui i Malfoy non erano a conoscenza: neanche Draco si piega facilmente alle Arti Oscure.

Qualche domanda in sospeso

La bacchetta di Harry viene spezzata per errore da Hermione durante la fuga da Godric’s Hallow. Così, il protagonista della storia ne prende in prestito una di prugnolo.

Catturati dai Ghermidori e condotti al quartier generale di Voldemort, Harry, Ron, Hermione, Luna e Dean perdono le loro bacchette.

Durante la fuga da Villa Malfoy, Ron riesce a disarmare Codaliscia e Bellatrix, ma Draco afferra le bacchette mentre Bellatrix punta un coltello alla gola di Hermione.

Quando Dobby entra in scena, creando un potente diversivo, Harry si riappropria delle bacchette che Draco ha in mano e, dopo averlo disarmato, prende anche quella di biancospino.

Così, con tre nuove bacchette, il Golden Trio ha delle armi con le quali difendersi.

Harry usa la bacchetta che apparteneva a Draco, Ron quella di Codaliscia e Hermione quella di Bella. Tuttavia, Hermione ammette che la bacchetta del primo generale di Voldemort non risponde alla sua volontà.

Nel frattempo, Ollivander fabbrica una nuova bacchetta per Luna. Dean, intanto, scende in campo a Hogwarts sprovvisto di bacchetta magica, ma ne vince una durante la battaglia.

Tra un duello e l’altro, scopriamo che i Malfoy sono arrivati a Hogwarts insieme a Voldemort. Lucius è privo di bacchetta, perché è stato costretto a dare la sua al suo Signore Oscuro. Narcissa ha prestato la propria al figlio per non lasciarlo indifeso.

Dopo gli eventi della Stanza delle Necessità, è possibile che la bacchetta di Narcissa sia andata perduta, bruciata dall’Ardemonio insieme all’Horcrux custodito nel Diadema di Corvonero.

Non a caso, immediatamente dopo, quando Draco si trova di fronte a un Mangiamorte, implora per la propria vita. Possiamo immaginare che una delle ragioni sia che entrambe le fazioni lo considerano un nemico. La seconda potrebbe essere che era disarmato. La sua unica possibilità di sopravvivere era dire al Mangiamorte ciò che voleva sentire. Oltretutto, Draco non è mai stato noto per il proprio coraggio.

Ron e Hermione usano probabilmente le bacchette di Codaliscia e Bellatrix anche nella battaglia finale e forse Bella potrebbe essersi appropriata di quella di Hermione.

Si tratta, tuttavia, di un’ennesima supposizione. Se ci caliamo per un momento nei panni di Bellatrix, possiamo immaginare che non avrebbe voluto neanche sfiorare la bacchetta di una Nata-babbana.

Allo stesso modo, è possibile che Hermione abbia cercato una seconda bacchetta durante la Battaglia di Hogwarts, una che le fosse più congeniale. Ma non c’è nulla nel testo a supporto di questa teoria.

E dopo la battaglia? Cosa succede esattamente?

Harry ripara la propria, quella di agrifoglio, grazie alla Bacchetta di Sambuco. Quest’ultima viene riposta nella tomba di Silente. Nonostante le opposizioni di Ron e Hermione, che a detta di Harry guardano la bacchetta con ingordigia, il protagonista è deciso a non voler avere nulla a che fare con la bacchetta più potente al mondo. Harry sa che il potere corrompe e non vuole trasformarsi nell’ennesimo mago oscuro. Così afferma che rimetterà la Stecca della Morte al suo posto e, se Harry morirà di morte naturale, la storia sarà finalmente conclusa. La Bacchetta di Sambuco perderà il suo potere e nessuno potrà più reclamarla per sé.

Di tutte le altre non sappiamo nulla. Qualcuno potrebbe domandarsi se Hermione potrebbe aver recuperato la propria bacchetta, così come Ron, ma non sappiamo se siano sopravvissute ai Mangiamorte di Villa Malfoy. Potrebbero essere state distrutte o semplicemente mai restituire.

Lo stesso discorso vale per Draco. Dopo la Battaglia di Hogwarts, Harry possiede ben tre bacchette. Non sappiamo se abbia restituito a Draco quella che gli apparteneva, ma anche se lo avesse fatto, non è certo che quella bacchetta abbia piegato nuovamente il proprio volere al suo primo proprietario.

Con ogni probabilità, la bacchetta che ha sconfitto il Signore Oscuro è stata conservata gelosamente al Ministero della Magia. Dopotutto è un artefatto della Seconda Guerra Magica.

Bacchette Harry Potter e la la Maledizione dell'erede

La sola cosa che sappiamo è che, secondo un tweet di J. K. Rowling riguardo al design delle bacchette in Harry Potter e la maledizione dell’erede, quella di Malfoy diciannove anni dopo è ancora una volta fatta di biancospino, e quella di Hermione è di nuovo di legno di vite. Non è chiaro se si tratti o meno delle stesse bacchette o se siano semplicemente fatte del medesimo legno. In fin dei conti, non abbiamo indizi sul loro nucleo.

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Pubblicato da Giulia Greco

Geek. Il caffè è la mia droga, serie TV, film, libri, anime, manga la mia passione. Classe '89, sono cresciuta andando a caccia di vampiri con la Scooby Gang e passeggiando tra le vie di Stars Hollow con le testa tra le nuvole, un po' come Luna Lovegood.

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