I tempi sono maturi per rivalutare le girly girl6 min di lettura —

I tempi sono maturi per rivalutare le girly girl — 6 min di lettura —

La TV si basa su una miriade di tropi differenti. I personaggi sono spesso caratterizzati a partire da cliché che vengono poi il più delle volte decostruiti. Una delle dinamiche classiche (e più semplicistiche) della narrazione televisiva è l’incontro-scontro tra due tipi di personaggi: le tomboy, i maschiacci, e le girly girl, ossia le ragazze tradizionalmente femminili.

Sappiamo bene che nel 2024 parlare di ragazze, anche se di finzione, in termini di categorie prestabilite è assurdo. Nessun essere umano è solo un maschiaccio o solo una girly girl.

Tuttavia, ai fini di questo pezzo, ci faremo andare momentaneamente bene queste definizioni e faremo riferimento alle girly girl come a tutti quelle protagoniste che si presentano in certo modo: indossano abiti rosa (vestiti o gonne, raramente jeans), amano truccarsi, non sono appassionate di sport e si preoccupano di tutto ciò che è tradizionalmente associato alla femminilità.

La rivincita delle girly girl

Non sempre le girly girl vengono apprezzate. Molto spesso, infatti, la scrittura stessa dei personaggi le dipinge come delle “ochette” superficiali e anche poco intelligenti che non hanno idea di chi sia Jane Austen, ma sarebbero perfettamente in grado di tenere una conferenza sulle varie tonalità di rosa.

Il risultato di questa stereotipizzazione è evidentemente stato un rifiuto, da parte del pubblico, di tentare di apprezzare questi personaggi e un graduale apprezzamento delle tomboy di questo mondo. Così, persino i personaggi femminili che rientrano, sì, nella categoria delle girly girl, ma sono effettivamente caratteri a tutto tondo, vengono troppe volte sminuiti e liquidati senza che i telespettatori diano loro il giusto peso.

Eppure, ci sono tantissimi personaggi dai classici tratti femminili che meritano il giusto riconoscimento. Ecco qualche esempio.

7 girly girl da non sottovalutare

1. Mimi Tachikawa (Digimon Adventure)

La dinamica tomboy vs. girly girl è ben rappresentata in Digimon da Sora e Mimi, soprattutto nella prima stagione della serie.

Laddove Sora viene dipinta come una ragazza coraggiosa che gioca a calcio e rifiuta di seguire le orme della madre, Mimi è attenta alla moda, a tutto ciò che potremmo descrivere come kawaii e sembra aver fatto un bagno in una vasca piena di pittura rosa.

Nonostante sia descritta esplicitamente come una girly girl, viziata, lamentosa e pignola, Mimi è anche estremamente dolce e sensibile. La sua ingenuità non è un tratto che la rende sciocca o stupida, ma amorevole ed empatica verso chiunque sia in difficoltà.

Curiosamente, tra la fine della prima stagione, la serie Tri e il film conclusivo Digimon Adventure: Last Evolution Kizuna, è Sora che finisce per incarnare lo stereotipo della girly girl al posto di Mimi, che quel cliché lo decostruisce.

2. Rachel Greene (Friends)

Rachel Greene è una delle girly girl più apprezzate dal pubblico. E menomale!

Inizialmente viziata e vanitosa, sembra non avere neanche un pizzico di sale in zucca, ma ben presto scopriamo che Rachel è divertente in modo esilarante.

Pur essendo interessanta quasi esclusivamente allo shopping e al mondo della moda, Rachel sa ridere di sé e dei suoi amici (specialmente Ross). Si rimbocca le maniche, si accontenta di un primo lavoro da cameriera e riesce, infine, a fare della sua passione un lavoro. E proprio per la sua stupefacente determinazione, Rachel Greene è la girly girl da prendere a modello.

3. Sansa Stark (Il trono di spade)

Arya è uno dei personaggi più apprezzati dell’epica storia de Il trono di spade. D’altro canto, sua sorella Sansa ha faticato per riuscire a farsi amare.

Arya è il maschiaccio, Sansa la perfetta giovane lady che sogna di indossare bei vestiti e sposare il suo principe. Arya dà al suo lupo il nome di una principessa guerriera, Sansa chiama il suo semplicemente Lady. Arya vuole tirare di spada, Sansa sa cantare e ricamare.

Entrambe sono però molto più di questo. Concentriamoci su Sansa.

Spesso viene descritta dal fandom solo come un ostacolo per Arya, un personaggio che le è complementare e che permette alla sorella di brillare. E se è vero che le due sono due lati della stessa medaglia e che, inizialmente, il ruolo di Sansa è principalmente questo, è anche vero che la maggiore delle sorelle Stark cresce nel corso della storia e non rappresenta mai una condanna della femminilità.

Il percorso di Sansa inizia da un conflitto interno alla famiglia Stark, da un desiderio della ragazza di visitare le corti del sud per poter risplendere come a Grande Inverno non avrebbe potuto mai.

Nonostante impari col tempo ad apprezzare ciò che prima, ingenuamente, dava per scontato (la famiglia), Sansa non rinnega mai la sua femminilità. Anche quando veste i panni di Alayne Stone, ama ancora gioielli, abiti da sera e gran balli, ma acquisisce una consapevolezza di sé e del mondo che da bambina naturalmente non aveva. Ed è per questo che, nei libri successivi al primo, Sansa riesce a farsi amare, non solo perché nei lettori e negli spettatori della serie scatta un meccanismo di compassione per le sue sofferenze, ma anche perché riesce a farlo senza dire addio a quelle passioni femminili che troppo spesso vengono demonizzate.

4. Midge Maisel (La fantastica signora Maisel)

Fashionista appartenente alla classe medio-borghese della New York degli anni Cinquanta, Miriam “Midge” Maisel è inizialmente una sorta di “moglie-trofeo”, bella da vedere, ma non facile da ascoltare, che trascorre le sue giornate a badare alla casa e ai figli e le serate ad applaudire i tentativi mediocri del marito di far successo come stan-up comedian.

Midge abbatte tutti gli stereotipi di genere: la sua è una storia di emancipazione femminile, in cui la protagonista non ottiene successo trasformandosi immediatamente in un tomboy, ma imponendosi esattamente per quello che è, una donna fiera di esserlo, una persona romantica e gioiosa, che sa apprezzare rossetti e belle scarpe, che non viaggia mai con meno di tre valigie, ma che sa anche essere estremamente volgare sul palcoscenico.

5. Kimberly Hart (Power Rangers)

La Ranger Rosa è sempre la più femminile della squadra, la più gentile e, purtroppo, spesso anche le più debole.

Ciò non vale per la prima Pink Ranger della TV: Kimberly Hart, storicamente tra le protagoniste del franchise più amate dai fan (soprattutto dalle bambine più piccole).

Kimberly è una combattente abilissima, soprattutto grazie alle sue doti da ginnasta, impugna un bellissimo arco, e allo stesso tempo non ha paura di abbracciare hobby considerati esclusivamente femminili.

Kimberly è coraggiosa, spumeggiante, sarcastica e con la risposta sempre pronta, una cheerleader dal cuore d’oro, intuitiva e astuta.

6. Amy Santiago (Brooklyn Nine-Nine)

In Brooklyn Nine-Nine, la dinamica tomboy vs girly girl è incarnata dalla tostissima Rosa Diaz e la più dolce Amy Santiago.

Se la prima indossa giubbotti di pelle per montare in sella alla sua moto, Amy indossa tailleur con camicette quasi esclusivamente rosa.

Amy Santiago ribalta lo stereotipo: è un girly girl, ma è anche una detective, un’occupazione non ritenuta esattamente “da donna”.

7. Sam LaRusso (Cobra Kai)

Se Tory preferisce jeans, scarpe da ginnastica e colori scuri, in perfetta armonia col suo carattere, la più dolce Sam è la girly girl che veste colori pastello, trascorre pomeriggi con le amiche a fare gossip e si dedica, almeno inizialmente, a perfezionare il Miyagi-do, un karate usato a scopo difensivo e basato sul Goju-Ryu.

Col progredire della storia, le caratteristiche di Sam non vengono mai snaturate, ma si amalgamano a una determinata fierezza che la rende una girly girl di grande spessore.

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Pubblicato da Giulia Greco

Geek. Il caffè è la mia droga, serie TV, film, libri, anime, manga la mia passione. Classe '89, sono cresciuta andando a caccia di vampiri con la Scooby Gang e passeggiando tra le vie di Stars Hollow con le testa tra le nuvole, un po' come Luna Lovegood.

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