Gossip Girl | Recensione2 min di lettura —

Gossip Girl | Recensione — 2 min di lettura —

Sono Gossip Girl, la vostra sola fonte di notizie sulle vite scandalose dell’élite di Manhattan.

L’iconica frase che apriva tutti gli episodi di Gossip Girl è da tempo incisa nella nostra memoria, così come lo sono gli storici protagonisti, le liti furiose tra Blair e Serena, la limousine di Chuck, il loft degli Humphrey, le feste glamour, i gradini del MET, il frozen yogurt che Queen B. e Little J gustavano con le amiche, e poi le fasce per capelli, le borse e le calze colorate, i complotti, le amicizie infrante, e ancora il don’t judge breakfast club, il tanto agognato “Ti Amo” di Chuck a Blair e l’indimenticabile “Three words, eight letters, say it and I’m Yours“.

Nonostante non sia esente da difetti e sia andata scemando nel corso del tempo, Gossip Girl rimane una pietra miliare del genere teen drama, soprattutto perché è con essa, o forse, addirittura, grazie ad essa e alla sua natura così fortemente social, che le serie TV sono diventate uno degli argomenti più discussi su Internet.

La serie, trasmessa sulla rete americana The CW dal 2007 al 2012 e basata sull’omonima collana di romanzi di Cecily von Ziegesar, è riuscita ad attuare una vera e propria rivoluzione nel campo telefilmico (continuata poi con The Vampire Diaries, Once Upon A Time, Teen Wolf e molte altre) poiché, nel corso dei suoi sei anni di vita, ha fatto chiacchierare migliaia di giovani in tutto il mondo: c’era chi faceva il tifo per Blair, chi per Serena, chi, come noi, pochi ma buoni, alle due regine dell’Upper East Side preferiva la Piccola J.

E che dire poi delle ship war? Derena, Serenate, Chair, Dair, Jate… tutti i team difendevano a spada tratta la propria coppia del cuore, e ogni bacio e ogni carezza era motivo di grande gioia ed entusiasmo nel fandom.

Gossip Girl è stato come una calamita per numerosi millennials, che seguivano con passione le vicende di Blair e compagni senza perdersi neanche una puntata.

Così come il Ragazzo solitario e la Piccola J., tutti noi siamo stati attirati nel mondo dorato dell’Upper East Side: ci siamo innamorati del carisma di Serena, abbiamo scoperto il lato più fragile di Blair, ci siamo resi conto che Chuck era molto di più dell’immagine che mostrava di sé, e siamo stati al fianco di Nate quando aveva bisogno di una spalla su cui piangere.

Ora che Gossip Girl è finalmente approdato su Netflix, spetta alla Generazione Z gustare i succulenti segreti dell’élite di Manhattan, mentre per chi, come noi, li conosce da ormai più di dieci anni, è forse giunto il momento di godere di un bel rewatch.

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Pubblicato da Manuela Greco

Classe ’92, appassionata di serie TV, film, libri, anime, manga e di tutto ciò che è nerd da che ne ha memoria.

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