Manuela Greco
Fin dalla sua prima stagione, Better Call Saul ha viaggiato su due binari paralleli: da una parte abbiamo assistito all’evoluzione (o per meglio dire involuzione) di Jimmy, costretto inizialmente a vivere sempre all’ombra del geniale fratello maggiore Chuck, e trasformatosi nel corso del tempo in un avvocato furbo, spietato quanto basta e pronto a tutto pur di fare cadere i propri rivali; dall’altra le guerre per il narcotraffico e personaggi come Gustavo Fring e Mike Ehrmantraut sono stati il nostro aggancio con Breaking Bad.
Le due strade si sono incrociate raramente, e solo nella quinta stagione Saul è stato realmente iniziato al mondo dei cartelli e dello spaccio di droga. La storia di Jimmy e Kim si è amalgamata perfettamente a quella dei Salamanca quando il protagonista è rimasto coinvolto in una sparatoria dopo aver recuperato i soldi della cauzione di Lalo nell’episodio intitolato Bagman, l’ottavo della scorsa stagione.
Quando, però, è iniziata la sesta, la sensazione è stata inizialmente quella di aver assistito a una brusca frenata nella narrazione: ci siamo divertiti con le truffe di Saul e Kim e solo parallelamente abbiamo assistito alla dipartita di Nacho e siamo stati partecipi dei propositi di vendetta di Lalo.
Ma ancora una volta la genialità di Vince Gilligan ci ha sorpresi tutti col finale di metà stagione, che ha fatto nuovamente collidere le due principali storyline della serie in un colpo di scena a dir poco scioccante.
Il midseason finale si è concentrato quasi esclusivamente sul diabolico piano di Saul e Kim volto a distruggere Howard, ha lasciato che gli spettatori venissero come inghiottiti all’interno delle dinamiche tra i tre personaggi e che, solo per un momento, dimenticassero quanto stava accadendo con Lalo. Per questo motivo, il momento in cui Howard è rimasto, suo malgrado, coinvolto nella faida tra il protagonista e il villain della storia è stato probabilmente uno dei più riusciti dell’intera serie: da un lato ha saputo scioccare gli spettatori, dall’altro, e sembra quasi un paradosso, in retrospettiva ci è parso inevitabile che a quel punto la situazione precipitasse. Gli indizi erano tutti lì e dovevamo solo stare attenti a mettere al loro posto ogni pezzo del puzzle.
Il midseason finale di Better Call Saul 6 ha dimostrato di saper gestire i colpi di scena, di essere in grado di prepararli con largo anticipo e utilizzarli nella maniera più intelligente possibile e al momento giusto, in modo da ripagare l’attesa e la pazienza del pubblico, che potrà godersi la tempesta dopo un lunghissimo periodo di quiete.
