Il monologo di America Ferrera e tutte le citazioni più belle di Barbie6 min di lettura —

Il monologo di America Ferrera e tutte le citazioni più belle di Barbie — 6 min di lettura —

Neanche voi riuscite a smettere di pensare a Barbie di Greta Gerwig? Ecco che allora vi proponiamo la lista delle citazioni più belle e significative del film con Margot Robbie che sta spopolano nelle sale cinematografiche di tutto il mondo.

Le citazioni più belle di Barbie

Fin dalla notte dei tempi, da quando è esistita la prima bambina, sono esistite le bambole. Ma le bambole erano sempre e per sempre bambolotti. Le bambine che ci giocavano potevano giocare soltanto a essere madri, che può essere divertente, almeno per un po’ comunque. Chiedete a vostra madre. La cosa è andata avanti finché…

– Voce fuori campo

Sì, Barbie ha cambiato tutto. E poi ha cambiato tutto di nuovo. Tutte queste donne sono Barbie. E Barbie è tutte queste donne. Se anche ha cominciato come donna in costume da bagno, è diventata molto di più. Ha i suoi soldi, la sua casa, la sua macchina, la sua carriera. Dato che Barbie può essere chiunque voglia, le donne possono essere chiunque vogliano e questo si riflette sulla vita delle bambine di oggi nel mondo reale. Le bambine diventano donne che possono raggiungere qualsiasi obiettivo si mettano in testa. Grazie a Barbie tutti i problemi del femminismo e degli uomini sono stati risolti… Almeno questo è quello che pensano le Barbie. Dopotutto vivono a Barbieland. Chi sono io per rovinare la festa?

– Voce fuori campo

Okay Barbie, l’hai voluto tu. Tu fai sentire le donne sbagliate da quando sei stata inventata […] Rappresenti tutto il marciume della nostra cultura: capitalismo sessualizzato, ideali fisici inarrivabili […] Guardati allo specchio. Hai fatto arretrare il femminismo di cinquant’anni, hai distrutto l’autostima di ogni bambina e uccidi il pianeta con l’esaltazione del consumismo rampante.

– Sasha

Qui è tutto al contrario. Gli uomini mi guardano come un oggetto, le ragazzine mi odiano, tutti mi prendono per pazza e vengo sempre arrestata!

– Barbie stereotipo

Barbie: Che c’è? È perché non so come si beve il tè?
Ruth: No, è che sei diversa.
Barbie: Normalmente non sono così. Di solito sono perfetta.
Ruth: Non lo so. Secondo me sei giusta così.

Barbie: Credo di dovervi delle scuse. Io pensavo che Barbie avesse reso il mondo reale migliore, ma il mondo reale è per sempre e irrevocabilmente sbagliato.
Gloria: Beh il mondo reale non è perfetto, però tu hai ispirato me.

No è che non sono abbastanza intelligente per essere interessante. Non so fare un’operazione al cervello né portare un aereo. Non sono una presidente. Non faccio parte della corte suprema. Non sono abbastanza brava a fare niente.

– Barbie stereotipo

È letteralmente impossibile essere una donna. Ma tu sei così bella e così intelligente e mi fa impazzire che non ti consideri abbastanza. Cioè dobbiamo essere straordinarie, ma in qualche modo noi sbagliamo sempre qualcosa. Devi essere magra ma non troppo magra. Non puoi mai dire che vuoi essere magra. Devi dire che vuoi essere sana, ma devi comunque essere magra. Devi avere soldi, ma non puoi chiedere soldi perché è volgare. Devi essere un capo, ma non puoi essere cattiva. Devi comandare, ma non puoi schiacciare le idee degli altri. Devi adorare essere una madre, ma non parlare dei tuoi figli tutto il tempo. Devi essere una donna in carriera, ma anche prenderti cura delle altre persone. E devi rispondere dei cattivi comportamenti degli uomini, il che è allucinante, ma se lo fai notare vieni accusata di lamentarti. Devi rimanere bella per gli uomini, ma non così bella da tentarli troppo o da minacciare le altre donne perché ci si aspetta che tu sia parte della sorellanza, pur facendoti notare. E sii sempre grata, ma non dimenticare che il sistema è truccato quindi trova il modo di riconoscerlo ma rimanendo pur sempre grata. Non devi mai invecchiare, mai essere scortese, mai darti le arie, mai essere egoista, mai cadere, mai fallire, mai mostrare paura, mai essere sopra le righe! È troppo difficile, è troppo contraddittorio, e nessuno ti dà mai una medaglia o ti dice grazie. Anzi, alla fine viene fuori che non solo sbagli totalmente, ma che è anche tutta colpa tua. Sono così stanca di vedere me stessa e ogni singola altra donna fare salti mortali tutti i giorni per riuscire a piacere agli altri. E se tutto questo vale anche per una bambola che rappresenta una donna, allora io non so più che dire.

– Gloria

Che ne dice di Barbie ordinaria? Non è straordinaria, non è presidente di niente, o magari sì. Magari è una mamma o magari no. Perché va bene voler essere soltanto una mamma o voler essere presidente o una mamma presidente o non una mamma che non è presidente. Indossa soltanto un bel top e vuole arrivare a fine giornata sentendo che è a suo agio con sé stessa.

– Gloria

Barbie: Non capisco bene cosa devo fare adesso. Sono sempre stata Barbie stereotipo e non credo di essere brava in nient’altro.
Ruth: Hai salvato Barbieland dal patriarcato.
Barbie: È stato uno sforzo di gruppo.
Ruth: hai aiutato quella madre e quella figlia a ritrovarsi.
Barbie: Si sono aiutate a vicenda.
Ruth: Per caso sei diventata Barbie modesta?
Barbie: Forse non sono più Barbie.
Ruth: Ora ti è chiaro che gli umani prima o poi se ne vanno. Le idee vivono per sempre. Gli umani non molto. Questo lo sai, vero?
Barbie: Sì, certo.
Ruth: Essere un umano può essere piuttosto spiacevole.
Barbie: Lo so.
Ruth: Gli umani inventano cose come il patriarcato e Barbie per affrontare quella parte spiacevole.
Barbie: Questo lo capisco.
Ruth: E poi si muore.
Barbie: Sì, sì. Io vorrei tanto far parte delle persone che hanno valore e non essere una cosa creata. Voglio partecipare all’ideazione non essere un’idea. Dici che ha senso?
Ruth: Ho sempre saputo che Barbie mi avrebbe sorpresa ma non mi aspettavo questo.
Barbie: Mi dai il permesso di diventare umana?
Ruth: Non ti serve il mio permesso.
Barbie: Ma tu sei la creatrice, no? Non devi controllarmi?
Ruth: Io non posso controllare te più di quanto non possa controllare mia figlia. Ti ho chiamata come lei, Barbara. E ho sempre sperato per te ciò che ho sperato per lei. Noi madri stiamo ferme perché le nostre figlie possano voltarsi per vedere quanta strada hanno percorso.
Barbie: Quindi essere umana non è una cosa che devo chiedere o addirittura volere. È una cosa che scopro dentro di me!
Ruth: In coscienza non posso farti fare questo salto senza che tu sappia cosa significa. Prendimi le mani. Ora chiudi gli occhi. E ora senti.

 

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Pubblicato da Manuela Greco

Classe ’92, appassionata di serie TV, film, libri, anime, manga e di tutto ciò che è nerd da che ne ha memoria.

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