Emily in Paris: pro e contro della seconda stagione

Emily in Paris è tornata su Netflix con la seconda stagione che, nonostante abbia mantenuto lo stesso spirito scanzonato della prima, risulta meno originale ed incisiva.

Cosa è andato bene e cosa no nelle nuove puntate di Emily in Paris?

Cosa funziona nella seconda stagione di Emily in Paris

Stereotipi

La maggior parte dei giudizi negativi piovuti addosso a Emily in Paris durante la prima stagione riguardavano il fatto che avesse dato una visione fin troppo stereotipata di Parigi e dei francesi. Nonostante ciò, la serie con protagonista Lily Collins ha sempre saputo utilizzare alla perfezione quei luoghi comuni così aspramente criticati dal pubblico: non è mai realmente caduta nello stereotipo, ci ha semplicemente giocato con pungente ironia facendone paradossalmente il suo punto di forza. Nella seconda stagione, Emily in Paris non si è piegata alle critiche, ma, al contrario, ha continuato ad abbracciare gli stessi cliché che tanto avevano indignato gli spettatori prendendo in giro non solo i francesi e la loro etica lavorativa (ricordate di non chiamarli mai per lavoro durante il weekend!), ma anche gli inglesi, gli esteuropei e gli stessi americani, con Emily che viene più volte rimproverata di essere ignorante e cafona.

Un nuovo capitolo per Emily

Il finale della seconda stagione di Emily in Paris porta aria di novità. Dopo un litigio con Madeline, Sylvie decide di licenziarsi da Savoir per stare al timone di una nuova agenzia pubblicitaria al fianco dei sempre fedeli Julien e Luc. A quel punto Sylvie comunica a Emily di volerla a bordo del progetto ammettendo per la prima volta di apprezzarla come esperta di marketing, concedendole del tempo per riflettere sulla sua proposta. La protagonista accetterà di rimanere a Parigi con Sylvie, Julien e Luc o, al contrario, tornerà a Chicago con Madeline e otterrà la tanto agognata promozione? Qualunque sia la risposta, per Emily sta per cambiare tutto.

Mindy

Dopo essere stata semplicemente la spalla di Emily per tutta la prima stagione, Mindy si ritaglia finalmente lo spazio che meritava fin dall’inizio. Nei nuovi episodi la migliore amica della protagonista riesce a brillare di luce propria trovando un nuovo interesse amoroso e un gruppo di musicisti del quale diventa la vocalist, riuscendo a lasciarsi alle spalle la brutta esperienza di Chinese Popstar.

Alfie

La new entry più interessante dei nuovi episodi è senza ombra di dubbio Alfie, il compagno di corso di Emily alle lezioni di francese.

Affascinante, ironico e squisitamente inglese, Alfie riesce a rubare il cuore della protagonista arrivando anche a mettere da parte la sua antipatia per la città dell’amore.

Emily in Paris: cos’è andato storto nella seconda stagione

Stick to the status quo

L’introduzione di Alfie nella seconda stagione di Emily in Paris sembrava il modo migliore per mettere da parte il triangolo amoroso formato da Emily, Gabriel e Camille. Quando la relazione tra la protagonista e il suo chef è venuta allo scoperto e Alfie ha fatto la sua comparsa nella serie, sembrava che Emily fosse finalmente pronta a lasciarsi alle spalle i drammi con Gabriel e Camille. Purtroppo, però, Emily in Paris non ha avuto il coraggio di osare e nel finale di stagione il personaggio di Lily Collins ha ammesso di essere ancora innamorata del suo affascinante vicino di casa, che nel frattempo è tornato proprio insieme a Camille, pur non essendo preso da lei come lo è dalla protagonista. Il risultato? Siamo tornati al punto di partenza. Nessun progresso, nessun colpo di scena nella trama, nessun cambiamento.

Gabriel

Proprio in virtù del fatto che il triangolo amoroso sia al centro della storia, ci aspettavamo un maggior approfondimento sul personaggio di Gabriel, che invece risulta piatto e privo di personalità.

Lo chef non ricopre un ruolo attivo e non riesce a prendere una posizione netta. Non sceglie mai Emily o Camille, e quando la protagonista inizia a frequentare Alfie lo accetta passivamente senza mai lottare per lei.

Marketing

Nella prima stagione grande spazio era stato dedicato alle capacità di Emily nel mondo della pubblicità e del marketing. Anche se le sue abilità di problem solving nei primi episodi erano considerate eccessive da parte degli spettatori, erano utili a farci comprendere il perché Emily fosse un membro indispensabile del team di Savoir. Anche se nella seconda stagione ci viene ribadito quanto il lavoro di Emily sia apprezzato da Sylvie, la trama mette da parte le vicende lavorative della protagonista e si concentra quasi esclusivamente su quelle personali e romantiche.

Gli outfit di Emily

Esattamente come Gossip Girl, anche Emily in Paris è una serie che vive di moda. Gli abiti couture della protagonista erano una gioia per gli occhi durante la prima stagione. Nei nuovi episodi, invece, il lato più fashion della serie sembra essersi spento quasi del tutto e abbiamo ritrovato Emily con degli abbinamenti improponibili!