Summertime | Recensione2 min di lettura —

Summertime | Recensione — 2 min di lettura —

Liberamente ispirata a Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia, Summertime racconta la storia di un amore adolescenziale durante una calda estate sulla Riviera romagnola.

I novelli Babi e Step sono Summer e Ale, due ragazzi, figli di mondi diversi che, dopo essersi conosciuti, riescono a superare le differenze scoprendosi innamorati. Al di là della premessa iniziale, però, Summertime si allontana dal romanzo a cui si ispira e, salvo pochi parallelismi, trova una propria identità, raccontando una storia leggera e con poche pretese, ben lontana dai drammi personali, sentimentali e legali visti in Tre metri sopra il cielo.

Il tentativo di discostarsi dal materiale di partenza per elevare qualitativamente l’opera, però, non funziona: come e forse anche più del romanzo di Moccia, Summertime presenta numerosi problemi narrativi.

I protagonisti non spiccano particolarmente per carisma, simpatia o spessore psicologico, e, anzi, risultano piatti e sempre in balia degli eventi. Nessuno di loro ha uno sviluppo coerente, al contrario! Sembra quasi che Ale, Summer e compagni agiscano e si comportino in questa o quella maniera solo perché la storia deve fare il suo corso e seguire la direzione determinata per loro in partenza. E tanti saluti alla coesione narrativa.

Anche i personaggi con più potenziale e maggiore possibilità di sviluppo ricadono, nel giro di pochi episodi, in convenzionali e barbosi stereotipi e diventano un mero strumento per colpi di scena privi di qualsiasi ripercussione.

Come se tutto ciò non fosse abbastanza, non aiutano una recitazione approssimativa nella maggior parte dei casi e la scelta di dialoghi artificiosi e poco naturali, lontani anni luce dal tipico gergo giovanile dei ragazzi.

Non salviamo proprio nulla? Chiaramente anche Summertime ha i suoi lati positivi: la recitazione spontanea e divertente di Ludovico Tersigni, la costante presenza di una piacevole colonna sonora indie,  e una fotografia caratterizzata da colori caldi e luminosi che diventa essa stessa quasi un personaggio al pari dei protagonisti e che simboleggia la leggerezza di una tipica estate italiana.

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Pubblicato da Manuela Greco

Classe ’92, appassionata di serie TV, film, libri, anime, manga e di tutto ciò che è nerd da che ne ha memoria.

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