Manuela Greco
I Medici, la serie con protagonisti i signori di Firenze, si è conclusa con la terza stagione. La prima era stata solo un preludio all’azione riformatrice che la famiglia Medici avrebbe avviato nel corso del Rinascimento italiano, ma già da allora, sin dal suo principio, la serie si era posta l’obiettivo di celebrare non solo la potenza della dinastia medicea, ma anche e soprattutto l’arte e la cultura che fiorirono nella Signoria.
Dopo una prima stagione incentrata su un una figura, quella di Cosimo, sì importante, ma che mai ha avuto l’influenza che Lorenzo ha esercitato, le successive ci hanno regalato un ritratto del Magnifico a 360 gradi.
Al pari di serie in costume dal respiro internazionale, anche ne I Medici grande spazio è stato dedicato alle questioni politiche, ai complotti, alle truffe, ai tradimenti e alle lotte per il potere. Il Lorenzo politico, disposto a tutto per farsi ricordare, per veder fiorire Firenze sotto la propria guida ha fatto da traino alla stagione finale, che ha raccontato gli eventi che condussero alla disfatta della famiglia Medici. Ma il fulcro della serie è rimasto sempre la città col Rinascimento delle arti.
Nella sua Corte, Lorenzo si circondava di intellettuali e di artisti: da Botticelli a Da Vinci, da Michelangelo a Poliziano. E la serie non ha mai mancato di sottolineare le amicizie e i legami che Lorenzo ha intessuto con pittori, scultori e poeti dell’epoca. Non è un caso che le ultime immagini siano dedicate alle opere d’arte simbolo del Rinascimento fiorentino: la Venere del Botticelli, il David di Michelangelo e la Cupola Autoportante del Brunelleschi. Opere che sono sopravvissute a secoli di storia, anche a quelli più bui. Il contrasto tra le immagini dei roghi ordinati dal Savonarola e quelle dei capolavori dei maestri italiani mostra quanta influenza e prestigio abbia avuto l’azione dei Medici.
Nonostante alcune inesattezze storiche e il racconto a tratti romanzato, I Medici ha un grande merito: quello di aver ridefinito il panorama della serialità televisiva italiana mettendo in luce non solo la Firenze di Lorenzo il Magnifico, ma tutta la storia dell’Italia del quindicesimo secolo.
