10 Serie TV da vedere (Parte 3)8 min di lettura —

10 Serie TV da vedere (Parte 3) — 8 min di lettura —

Continuiamo il viaggio attraverso le serie TV meno blasonate che meritano di essere viste anche se sono meno famose o chiacchierate di altre: alcune sono dei gioiellini, altre dei piacevoli intrattenimenti, ma tutte sono degne di essere conosciute.

Nelle prime due parti vi avevamo consigliato A Young Doctor’s Notebook, Southcliffe, Philip K. Dick’s Electric Dreams, Godless, The Inbetweeners, Smilf, Vicious, The Last Tycoon, Black Sails, La Collina Dei Conigli, Future Man, Everwood, Miracle Workers, This is England, Derry Girls, Sorry for your Loss, Popular, Penny Dreadful, My Mad Fat Diary, Sense8. 

Ora ve ne suggeriamo altre dieci.

Top 10 serie TV da vedere

1. Patrick Melrose

Apriamo la terza parte della rubrica dedicata alle serie TV da vedere consigliandovi un vera e propria perla di casa Showtime: Patrick Melrose, la miniserie di Showtime con protagonista Benedict Cumberbatch.

Col pilot è stato amore a prima vista, una storia malata che vi trasporterà nella mente del protagonista, che vi farà sentire il disagio per un passato a cui non riesce a sfuggire e vi catapulterà nella sua vita frenetica e borderline, scandita dal continuo desiderio di eroina, e dalla voglia di poter guarire dalla dipendenza.

Il ritmo serrato, i dialoghi interiori, le psicosi, il dolore di Patrick, l’ironia pungente, quasi cattiva, l’intervallare di momenti drammatici a situazioni inverosimili sono contornate da una ricca cornice fatta di una fotografia fredda e di impatto, una scrittura brillante e una magistrale interpretazione da parte di Benedict Cumberbatch nella sua migliore performance.

2. Secret Diary of a Call Girl

L’inglesissima Secret Diary of a Call Girl, con protagonista Billie “Rose” Piper nei panni della prostituta dal cuore d’oro Belle, ha il grande merito di essere unica, speciale, qualcosa di mai visto.

Il racconto è schietto e coraggioso, i personaggi, coi loro pregi e i difetti, sono adorabili, e i rapporti tra loro tratteggiati con molta cura.
Vi consigliamo di recuperarla perché vi affezionerete alla doppia vita di Hannah/Belle, farete il tifo per lei e, poco alla volta, penserete a lei come a una vostra cara amica. Episodio dopo episodio vorrete conoscerla sempre di più.

PS: se siete fan di Doctor Who (e in particolare del pairing Rose/Dottore), troverete una divertente sorpresa in uno degli episodi della prima stagione.

3. Peaky Blinders

Una serie di qualità eccelsa, ben scritta e attenta a ogni dettaglio, di cui l’estetica è forse la parte migliore: le sensazioni e le emozioni più intime e recondite dei personaggi sono rivelate attraverso lunghe sequenze costruite attraverso suggestivi montaggi alternati.

Peaky Blinders è un continuo oscillare tra la lotta della famiglia di allibratori di Birmingham contro i nemici che vogliono distruggerla, e i conflitti interiori che tormentano gli Shelby. Anzi, le guerre a Campbell e a Kimber, a Sabini, Ciangretta e a Mosley passano quasi in secondo piano rispetto al crollo emotivo di Tommy e Arthur, i quali lottano con un disturbo post traumatico da stress che li danneggia, giorno dopo giorno, oltre ogni dire, col maggiore dei fratelli che tenta nimerose volte il suicidio, e il Re della famiglia che si dà all’oppio per dimenticare i traumi subiti.

L’intera serie è pervasa da un senso di malinconia e di caduta perpetua. Vi spezzerà il cuore, ma ne varrà la pena.

4. Snatch

Ispirata all’omonimo film del 2000 con protagonista Brad Pitt, Snatch merita di essere vista da tutti coloro i quali amano le serie british con una buona dose di black humor.

La serie, che vanta nel cast volti noti come Luke Pasqualino (già visto in Skins e in The Musketeers) e Rupert Grint (ex Ron Weasley nella saga cinematografica di Harry Potter), è sorprendente, adrenalinica, spassosa e colma di personaggi simpatici. Vi divertirete come matti a seguire le surreali scorribande di Albert, Charlie, Billy e Lotti che si troveranno coinvolti, loro malgrado, nel cuore della criminalità organizzata di Londra. Che abbiano a che fare con uno sceicco, con un boss mafioso o con un goffo tentativo di rapina a mano armata, con Albert e compagni le risate saranno assicurate.

La visione di Snatch è piacevole, dinamica e ricca di momenti di ilarità, in particolare nella prima stagione, che vi terrà incollati allo schermo grazie al suo ritmo serrato e incalzante.

5. Kebab for Breakfast

Di famiglie allargate la TV italiana è piena, ma nessuna regge il confronto con Kebab for Breakfast (Türkisch für Anfänger in originale), la serie tedesca andata in onda dal 2006 al 2008 che segue le vicende di due famiglie, gli Öztürk e gli Schneider che si ritrovano a far parte dello stesso nucleo familiare in una Berlino all’avanguardia e all’insegna della multiculturalità.

Oltre all’ironia che la contraddistingue fin dal primo episodio e il messaggio di inclusione di cui si fa portavoce, ciò che rende la serie davvero unica speciale è il fatto che riesca a trasportare lo spettatore nel mondo della protagonista in un modo in cui nessun’altra serie del suo genere è riuscita a fare.

Lena racconta ogni dettaglio della sua giornata all’occhio della telecamera, che usa come una sorta di diario, come valvola di sfogo e come strumento per sfuggire alla noia che permea la sua vita da adolescente ribelle. Man mano che la narrazione procede, la ragazza racconta i suoi fallimenti, i colpi di testa, le prime cotte e le passioni che la animano e ci rende partecipi, quasi fossimo noi l’amica Katy a cui si rivolge, di tutti gli eventi più importanti della sua vita, dalla difficoltà di far parte di una famiglia allargata all’attrazione improvvisa per il “fratellastro” Cem, che diventerà poi il fulcro attorno al quale si svilupperà l’intera serie.

6. Britannia High

In pochi la conosceranno, ma la serie musical Britannia High merita di essere vista da tutti gli amanti dei musical. Ancor prima di Glee, la serie britannica creata da Scritto da Arlene Phillips e David Ian e andata in onda sulle rete televisiva ITV nel lontano 2008, Britannia High ha riempito di canzoni energiche e vivaci ed esibizioni colorate i nostri schermi televisivi.

Consigliamo la serie non tanto per la trama o la scrittura che, anzi, risulta a tratti pigra e costellata di numerose incongruenze, quanto più per la qualità della parte musical. Le canzoni che compongono la colonna sonora, ideata dal leader dei Take That Gary Barlow, sono interpretate magnificamente da un cast versatile e ricco di talento.

Sono i momenti in cui le emozioni dei personaggi diventano musica che innalzano la qualità della serie britannica, quando entriamo nella testa di Danny, Lauren e Claudine e la narrazione esce dai binari lineari del verisimile e trasforma in un ottovolante fatto di canzoni, balli e scenografie mozzafiato.

7. Anne with an “E”

Scritta da Moira Walley Beckett e tratta dalla serie di romanzi di Maud Montgomery, Anne with an “E” è una di quelle serie televisive che, pur ricevendo meno attenzione mediatica rispetto alle sue sorelle più famose, non ha nulla da invidiare ai titoli più blasonati, e ha saputo riempire di gioia e purezza tutti gli episodi che compongono le sue tre stagioni, regalando momenti dolci e genuini agli affezionati telespettatori.

La serie con protagonista l’orfana Anne Shirley di Green Gables riesce a parlare con estrema naturalezza di argomenti attuali come la parità di genere o l’emancipazione femminile senza mai snaturare l’ambientazione ottocentesca.

Anne with an “E” non ha bisogno di grandi colpi di scena o di puntare sulla spettacolarità per colpire il cuore dei fan, perché è in grado di farlo tratteggiando con grande cura e delicatezza l’infanzia, l’adolescenza e il riscatto della protagonista con la forza dei piccoli gesti, della semplicità e delle piccole, ma grandi vittorie quotidiane.

8. Fargo

Sequel dell’omonimo film del 1996 dei fratelli Coen, Fargo, la serie vincitrice di numerosi Emmy e Golden Globes nella stagione 2014/2015, è inconfondibile e inimitabile, condita com’è da una fortissima dose di black humor e immersa in un’atmosfera che intreccia momenti agghiaccianti e divertenti, angoscia e comicità, crudeltà e ironia.

Soprattutto le prime due stagioni, nel loro universo crudo e malato, sono un piccoli capolavori, che sanno reinventare senza scadere mai nella ripetitività.

Quello di Fargo è un mondo popolato da antieroi che sono allo stesso tempo vittime e carnefici, prede e predatori, e che offrono un’interessante rappresentazione della mente umana, del modo in cui le circostanze, il mondo, la società, il luogo in cui cresciamo, le persone che ci circondano e le scelte che compiamo o decidiamo di non compiere ci influenzano e ci trasformano.

9. The Alienist

Affascinante, geniale e inquietante, The Alienist narra delle meticolose indagini dell’alienista Lazlo Kreizhler che, prontamente aiutato dall’illustratore John More e dalla segretara Sara Howard, decisa a diventare la prima detective donna della città, si immerge anima e corpo nei meandri delle perverse menti criminali per cercare di dare ragione dei meccanismi dell’agire umano.

Il freddo e cinoco protagonista, quasi un novello Gregory House, si cala nei panni di assassini e malviventi e prova a comprenderli ben prima di condannarli.

Le indagini di Kreizhler, volte a scoprire il colpevole degli efferati e brutali omicidi che sconvolgono la New York del 1896, porteranno i protagonisti, oltre che gli spettatori, a entrare nella mente del serial killer per crearne il profilo psicologico,e per tentare di dare risposta ai motivi che spingono gli esseri umani alla violenza più brutale e raccapricciante.

10. Homecoming

Homecoming, la serie di Sam Esmail prodotta da Amazon, con protagonista Julia Roberts è la storia di Heidi Bergman, che lavora come psicologa in una struttura adibita ad aiutare i soldati che, di ritorno dalla guerra, soffrono di disturbo post traumatico da stress.

Ciò che rende la serie davvero interessante è il mistero che aleggia attorno a questa struttura, la Homecoming. Il racconto, che alterna passato e presente, è volutamente lento, in modo da permetterci scoprire solo gradualmente cosa è accaduto all’Homecoming. Per esempio, non capiamo fino al finale se e quanto Heidi sia coinvolta, cosa sappia e cosa invece stia nascondendo.

È una storia che ci fa riflettere, portandoci a chiedere se sia giusto dimenticare i brutti ricordi e quanto ci possano cambiare le esperienze più traumatiche.

A livello registico, poi, ogni episodio sembra un film vintage dai toni hitchcockiani, con musiche suggestive e lunghe inquadrature.

 

Giulia e Manuela

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Pubblicato da Manuela Greco

Classe ’92, appassionata di serie TV, film, libri, anime, manga e di tutto ciò che è nerd da che ne ha memoria.

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