S•A – Special A | Recensione5 min di lettura —

S•A – Special A | Recensione — 5 min di lettura —

La Special A, abbreviato in S•A, è una classe elitaria dell’istituto superiore Hakusenkan, cui fanno parte i migliori studenti della scuola. Hikari Hanazono, la protagonista della serie, riesce ad entrare a far parte della classe con l’obiettivo di battere il suo rivale di sempre, Kei Takishima.

Mentre i suoi compagni appartengono all’alta società giapponese, Hikari è figlia di un carpentiere ed ottiene ciò che vuole solo con estremo impegno. Malgrado ciò, Kei, senza troppi sforzi, riesce sempre a superarla e a prenderla in giro per questo, soprannominandola ironicamente “Numero 2”.


In realtà, al di là degli screzi e degli scherzi tra i due, c’è un profondo rispetto e, da parte di Kei, fin dall’inizio, un interesse romantico. Peccato che Hikari non se ne renda conto, almeno inizialmente. Infatti la ragazza, seppure diligente nello studio, è un po’ tonta per quanto riguarda le questioni amorose.

Solo dopo che Yahiro le mette una pulce nell’orecchio inizia a domandarsi quali siano i sentimenti di Kei per lei e soprattutto se anche lei nutra qualcosa per il ragazzo che vada oltre l’amicizia.

Kei è il tipico ragazzo che ottiene sempre quello che vuole, il che lo rende, a volte, un po’ inquietante e fastidioso, tanto da dare sui nervi. È il compagno di classe che taglia sempre per primo il traguardo, che non sbaglia mai, che ha sempre i compiti pronti ed è addirittura bravo nello sport.

Hikari, invece, è il personaggio da cui prendere esempio. È una ragazza che non si tira mai indietro, accetta qualsiasi sfida, è pronta ad aiutare gli amici, a combattere per le cose giuste ed infatti odia i prepotenti e chi cerca scappatoie ed evita di impegnarsi. Per questo motivo i due si compensano e formano la coppia ideale. Infatti, solo facendo squadra (per quanto Kei cerchi di tenere Hikari fuori dai guai e proteggerla) riescono a superare le difficoltà.

I personaggi di S•A – Special A

La maggior parte della storia segue le vicende di Hikari e Kei, che ne sono i personaggi principali, ma lascia spazio ad altri figuranti, tra i quali gli altri componenti della S•A ed i loro amici.

Tadashi è il mito della serie, è divertente, buffo, ironico, sempre preso di mira dagli altri, ma ha un gran cuore. È paragonabile al Barney Stinson di How I Met Your Mother, senza la componente (s)porca delle sue battute. Infatti a Tadashi viene dedicato uno spazio extra nelle pagine del manga, in cui è lui il protagonista o meglio, il suo alter ego di pezza. Tadashi è innamorato di Akira.

La ragazza ha un debole, oltre che per Hikari (per la quale prova un attaccamento morboso, tanto da far apparire l’orientamento sessuale di Akira incerto – afferma più volte quanto trovi belle le ragazze e quanto poco apprezzi i ragazzi), per le belle cose, per la cucina e per i suoi servizi da tè. Tuttavia, al di là di questa componente estremamente femminile, riesce anche ad essere rude e violenta, specie con Tadashi, che alla fine ammette di amare (ma a lui piace essere picchiato, parola sua!).

Completano la squadra i gemelli Jun e Megumi ed il loro “fratellone” Ryu. Se all’inizio ai tre viene riservato pochissimo spazio, man mano l’autrice del manga è riuscita a creare dei personaggi simpatici e bizzarri, facendo vivere loro situazioni al limite del surreale. Ma è proprio questa la ragione che ci spinge ad amarli.

Jun soffre di un disturbo della personalità, che lo trasforma da timido ragazzo impacciato a rubacuori (in un capitolo finisce per baciare perfino Takishima!), ma riesce a trovare un equilibrio con un’amica speciale, Sakura.

Megumi è il personaggio più assurdo di tutta la serie: scrive su un blocchetto di carta per comunicare con gli altri, non perché non possa o non sappia parlare, ma perché preferisce non farlo per preservare la sua voce per la sua passione, il canto. Peccato che, colmo dei colmi, in realtà non sia consigliato per lei cantare, dato che, quando lo fa, riproduce ultrasuoni.

La sua storyline più interessante ha inizio quando dichiara il suo presunto amore a Yahiro, il ragazzaccio, che in realtà non lo è poi tanto, che mette i bastoni tra le ruote ai nostri protagonisti, a partire da Akira. Proprio per questo, Yahiro risulta adorabile, soprattutto quando si viene a sapere che, in realtà, preferisce essere odiato da Akira piuttosto che vederla soffrire.

Infine c’è Ryu, che all’inizio riveste un ruolo davvero marginale nella trama, ma al quale poi viene dedicata una bella storia con il principe Finn. I sentimenti per Finn danno luogo a una serie di equivoci e sentimenti confusi e contraddittori, non solo per i protagonisti della relazione, ma anche per gli altri personaggi, ad esempio per Hikari.

Mentre il manga di Maki Minami è composto da diciassette volumetti, l’anime conta solo 24 episodi, che non ricoprono l’arco di tutta la storia e si fermano anzi proprio sul più bello. Per questo motivo, tra gli altri, il manga è di gran lunga superiore alla serie animata, che non ha in sé tutta la magia delle pagine.

Oltre alla maggiore presenza, nel manga, di elementi non sense, di umorismo portato all’estremo, un ruolo cruciale, fonte di inesauribile divertimento, sono gli spazi dedicati all’autrice, che, come i suoi personaggi, mescola un po’ di serietà ad una spropositata dose di follia.

Consigliamo vivamente la lettura del fumetto, che ha la capacità di far entrare il lettore in un’atmosfera tutta particolare, fatta di azione, divertimento, senso dell’umorismo, sentimenti e voglia di farcela e di essere i migliori.

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Pubblicato da Giulia Greco

Geek. Il caffè è la mia droga, serie TV, film, libri, anime, manga la mia passione. Classe '89, sono cresciuta andando a caccia di vampiri con la Scooby Gang e passeggiando tra le vie di Stars Hollow con le testa tra le nuvole, un po' come Luna Lovegood.

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