Doctor Who: le stagioni del NuWho dalla peggiore alla migliore8 min di lettura —

Doctor Who: le stagioni del NuWho dalla peggiore alla migliore — 8 min di lettura —

Trasmessa a partire dal 1963, Doctor Who ha subito una battuta d’arresto sul finire degli anni Ottanta prima di tornare con una nuova serie, nota come NuWho, nel 2005, con l’acclamato scrittore Russel T Davies a timone del progetto.

Negli anni, la serie, che ha fatto del suo continuo rinnovarsi il suo tratto distintivo, è andata incontro a doversi cambiamenti. Non solo abbiamo conosciuto sei incarnazioni dell’alieno protagonista, ma l’intera direzione dello show è mutata.

Steven Moffat ha raccolto l’eredità del predecessore curando la serie dalla quinta alla decima stagione. E dopo di lui è stato il turno di Chris Chibnall.

Lo showrunner, che ha diviso il pubblico nel corso della sua gestione del NuWho, è ora pronto a dire addio alla serie. E allora, prima che una nuova era abbia inizio, ecco la nostra personalissima classifica delle stagioni del NuWho dalla peggiore alla migliore.

Le stagioni del NuWho dalla peggiore alla migliore

13. Undicesima stagione

Giunta sui nostri schermi nel 2018, l’undicesima stagione di Doctor Who ha introdotto Jodie Whittaker nei panni della protagonista.

Nonostante sia la prima stagione in cui il Dottore è donna, l’esecuzione è un disastro dall’inizio alla fine!

Non solo della stagione fanno parte due degli episodi meno apprezzati dell’intera serie moderna (Ragni nel Regno Unito e L’Enigma di Tsuranga), ma perfino i migliori (Rosa, Demoni del Punjab e Ti porta via) sono dimenticabili e fin troppo didascalici.

La stagione, che doveva rappresentare una vera e propria rivoluzione per la serie, non ha saputo utilizzare a suo favore gli elementi che aveva in possesso. Chibnall non si è dimostrato in grado di gestire il primo Dottore donna e un TARDIS più affollato del solito. Mancano i guizzi geniali delle stagioni precedenti, manca un Dottore con cui entrare in empatia e nel quale riuscire a riconoscere sé stessi.

12. Dodicesima stagione

Rispetto alla stagione 11, la dodicesima risulta più consistente. Fin dal primo, doppio episodio (Spyfall – Parte prima e Parte seconda) Chibnall pone le basi per la sconvolgente rivelazione finale, che, tuttavia, mina le fondamenta dell’intera mitologia dello show.

11. Tredicesima stagione: Flux

Meglio nota semplicemente come Flux, la tredicesima stagione di Doctor Who ha fatto qualcosa che non si vedeva nello show dal 1986, e precisamente da Trial of a Time Lord, la vicenda con protagonista il Sesto Dottore: ha raccontato una singola storia in un breve arco narrativo.

Sfortunatamente, l’ambiziosa storyline fa acqua da tutte le parti, confermando la propensione di Chris Chibnall di fare tanto rumore per nulla. E a poco serve che un episodio su sei sia mediamente riuscito (Village of the Angels) se poi scopriamo l’esistenza di una razza aliena legata al destino della Terra di cui non sapevamo niente prima e ci troviamo di fronte a un Dottore fin troppo a suo agio con l’idea di commettere un genocidio.

10. Settima stagione

NuWho stagione 7

La settima stagione di Doctor Who, trasmessa in due tranche tra il 2012 e il 2013, segna l’addio alla serie di Amy Pond e Rory Williams e l’introduzione di Clara Oswald e di John Hurt nei panni del War Doctor.

Partita con l’interessantissimo Il manicomio dei Dalek e dopo averci regalato il bellissimo monologo del Dottore ne Gli anelli di Akhaten, la stagione non riesce a mantenere alto l’interesse degli spettatori commettendo alcuni passi falsi con episodi come Guerra fredda, L’universo nascosto e L’orrore cremisi.

9. Seconda stagione

Fin dalla seconda stagione dell’era moderna di Doctor Who, Davies ha dovuto far fronte alla prima, grande sfida. Dopo appena 13 episodi, abbiamo assistito alla rigenerazione dell’eroe protagonista e abbiamo così conosciuto il Decimo Dottore, divenuto immediatamente il preferito dei telespettatori.

La seconda stagione conta alcuni tra gli episodi più belli del NuWho, come Finestre nel tempo e L’abisso di Satana, ma anche, purtroppo, alcuni tra i peggiori di sempre, ritenuti addirittura offensivi dal pubblico (La trasmittente, Sulle tracce del mito e La disegnatrice).

Se a questo aggiungiamo la melensa storia d’amore tra Rose e il Dottore diventa ancora più chiara la ragione per cui la seconda stagione del NuWho sia così divisiva.

8. Decima stagione

L’ultima stagione di Peter Capaldi nei panni dell’eroe protagonista si piazza all’ottava posizione nella nostra lista.

Non c’è un singolo episodio brutto nella stagione, ma non ce n’è neppure uno grandioso. Il doppio finale è un’altalena di emozioni e il ritorno di John Simm nei panni del Maestro accanto a Michelle Gomez in quelli di Missy è l’highlight della stagione.

Il finale è anticlimatico solo nella risoluzione della storyline di Bill Potts, la compagna di viaggio del Dodicesimo Dottore.

La decima stagione sviluppa una coscienza sociale e politica più consapevole: Bill è una donna nera, lesbica che fa parte della classe lavoratrice, in Ghiaccio sottile si parla si razzismo più di quanto avesse fatto Il codice shakespeariano nella terza stagione e in Ossigeno è evidente la critica al capitalismo.

7. Ottava stagione

L’ottava stagione è quella in cui fa il suo debutto il Dottore interpretato da Peter Capaldi. Si tratta di un personaggio molto distante dai suoi predecessori, più burbero, un Dottore che si domanda se sia un uomo buono e che cerca la propria identità.

L’ottava stagione di Doctor Who vanta episodi acclamati all’unanimità da critica e pubblico, come Ascolta e Una mummia sull’Orient Express. Tuttavia, in pochi hanno apprezzato l’introduzione di Danny Pink e lo sviluppo della trama orizzontale stagionale.

6. Prima stagione

Il Nono non è il più amato tra le incarnazioni del Dottore della serie, ma ha rappresentato il perfetto inizio per il reboot di Doctor Who nel 2005.

Nonostante un inizio un po’ incerto (indimenticabili gli “alieni scorreggioni” di Alieni a Londra), la stagione si è ripresa alla grande con Dalek e Il bambino vuoto.

5. Terza stagione

La terza stagione è complicata sotto diversi punti di vista. Innanzitutto, lo è per il modo in cui il Dottore si approccia alla sia nuova compagna, Martha, costretta a vivere all’ombra di Rose. In secondo luogo, è una stagione che qualitativamente parlando potremmo dividere in due parti, con una prima manciata di episodi nella media e una seconda in grado di capovolgere completamente il corso degli eventi. Dalla scoperta dell’identità di Faccia di Boe a quella del Maestro, la seconda parte della terza stagione di Doctor Who è ricca di sorprese, con episodi straordinari come Natura Umana e ancor di più Colpo d’occhio.

Il trittico finale (Utopia, Il suono dei tamburi e L’ultimo Signore del Tempo) si situa a metà strada: se da un lato l’incontro/scontro col Maestro è epico, dall’altra la realizzazione finale lascia molto a desiderare. A distanza di anni, ci domandiamo ancora per quale ragione il Dottore fosse stato trasformato in una sorta di folletto.

4. Quinta stagione

La quinta stagione di Doctor Who segna il debutto di Steven Moffat in qualità di sceneggiatore capo della serie e di Matt Smith nei panni del Dottore.

La prima stagione “moffattiana” è tra le più costanti di sempre. Nonostante qualche episodio risultati meno incisivo di altri (L’arma di Churchill o I vampiri di Venezia), la stagione 5 di NuWho vanta nel suo arsenale dei veri e propri capolavori: Il tempo degli angeli/Carne e pietra, La Pandorica si apre/Il Big Bang, ma soprattutto Vincent e il Dottore, che ci offre uno dei momenti più commoventi dell’intera serie.

La stagione, che ha anche il merito di aver reso noti al grande pubblico due amati volti del cinema contemporaneo (Matt Smith e Karen Gillan), ha raccontato per la prima volta nella storia di Doctor Who una dolce fiaba.

3. Sesta stagione

La sesta stagione è quella più intrisa di elementi moffattiani di sempre! È una stagione convulsa, fatta di grandi rivelazioni, bluff, misteri, guerre, perdite e grandi amori.

Un canto di Natale (senza dubbio il miglior speciale natalizio) fa da collante tra la quinta e la sesta stagione, che fin dal primo episodio (L’astronauta impossibile) è in grado di tenere gli spettatori incollati allo schermo, profetizzando la morte del Dottore!

Al di là di un paio di episodi meno avvincenti (La maledizione della macchia nera e Terrori notturni), la sesta stagione del NuWho vanta un gran numero di episodi riuscitissimi – La moglie del Dottore, La ragazza che ha aspettato, Un uomo buono va in guerra – che culminano ne Il matrimonio di River Song.

Nel finale, una profezia pende sulla testa del Dottore: il protagonista è destinato a morire su Trenzalore.

2. Nona stagione

La nona stagione di Doctor Who è strutturata in maniera diversa dalle precedenti. Ogni storia narrata, eccezion fatta per Più non dormirai e Affrontare il corvo, è divisa in due parti. Così, ogni avventura del Dottore e Clara è più articolata e approfondita, il rapporto tra Dottore e companion cresce, si fortifica fino a trasformarsi nell’elemento portante dell’intera stagione.

Dopo l’insicuro inizio dell’era di Capaldi con l’ottava stagione, la nona riesce a stare in piedi sulle proprie gambe. Il Dodicesimo non è più solo burbero e scontroso, è un Dottore ribelle, che sa qual è il suo posto nell’universo.

Soprattutto, con la stagione 9 Moffat ha sfornato l’ennesimo capolavoro nella forma di Mandato dal cielo.

L’episodio, un vero e proprio one man show (Capaldi è l’unico protagonista), vede il Dottore intrappolato in un infinito time loop, destinato a morire e vivere e morire per l’eternità.

1. Quarta stagione

La quarta stagione è l’era d’oro del Decimo Dottore.

Accompagnato dalla comica Catherine Tate nei panni di Donna Noble, David Tennant affronta la sua più drammatica avventura, quella che lo conduce alla rigenerazione nel doppio episodio La fine del tempo, vissuta come una vera e propria morte del personaggio.

Dalla quarta stagione, Donna ha facilmente spodestato le altre compagne di viaggio dell’alieno protagonista, venendo eletta la migliore tra le companion: divertente, sicura di sé, empatica, Donna è la perfetta metà del Dottore di Tennant, una boccata d’aria fresca dopo Rose e Martha, disperatamente alla ricerca dell’approvazione di Ten.

Pur se Adipose Industries, première di stagione, non è il più intrigante degli episodi, la stagione 4 di Davies racchiude tra le migliori e più emozionanti puntate del reboot dello show (Le fiamme di Pompei, La canzone degli Ood, Le ombre assassine, Frammenti di memoria, Midnight e Gira e sinistra).

Della quarta stagione fanno parte alcune tra le storie più dark dell’era moderna di Doctor Who. Ten è un Dottore che non tenta più di nascondere l’oscurità che vive in sé e che viene a galla in maniera evidente nello speciale L’acqua di Marte. E forse è proprio per questo che Ten è l’incarnazione più apprezzata del personaggio nel NuWho.

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Pubblicato da Giulia Greco

Geek. Il caffè è la mia droga, serie TV, film, libri, anime, manga la mia passione. Classe '89, sono cresciuta andando a caccia di vampiri con la Scooby Gang e passeggiando tra le vie di Stars Hollow con le testa tra le nuvole, un po' come Luna Lovegood.

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